Anche per Annalisa Chirico quei pelandroni delle ONG non fanno niente nell’emergenza Coronavirus, ma…

di Mario Neri

Pubblicato il 2020-03-23

Ieri abbiamo parlato di Bruno Vespa che si domandava in un video dove fossero i Medici senza frontieri e le ONG nell’emergenza Coronavirus e della risposta di MSF che ha fatto sapere di essere appunto impegnata con i suoi medici all’ospedale di Lodi, ovvero al centro dell’emergenza Coronavirus. Oggi è il turno di Annalisa Chirico …

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Ieri abbiamo parlato di Bruno Vespa che si domandava in un video dove fossero i Medici senza frontieri e le ONG nell’emergenza Coronavirus e della risposta di MSF che ha fatto sapere di essere appunto impegnata con i suoi medici all’ospedale di Lodi, ovvero al centro dell’emergenza Coronavirus.

bruno vespa medici senza frontiere

Oggi è il turno di Annalisa Chirico di porsi la stessa domanda, sempre su Twitter e sempre in spregio alla realtà:

annalisa chirico ong emergenza coronavirus

Come abbiamo raccontato ieri, MSF da giorni è impegnata con i loro operatori in Lombardia, proprio sulla prima linea del fronte della lotta al Covid 19. Dal 9 marzo scorso sta operando negli ospedali del Lodigiano, dove si è sviluppato il primo focolaio dell’epidemia. “Abbiamo subito accolto la richiesta della Regione di intervenire a supporto dell’Azienda sanitaria di Lodi”, dice all’agenzia di stampa ANSA Claudia Lodesani, infettivologa e presidente di Msf Italia, partita per Codogno dopo essere appena rientrata da una missione umanitaria ad Haiti. “In questo momento sono al lavoro nel Lodigiano 25 operatori di Msf tra medici, infermieri, logisti ed esperti nel controllo delle infezioni. Ma tutti i nostri operatori che non sono impegnati in missioni all’estero stanno dando il loro contributo in Italia, mettendosi a disposizione delle Aziende sanitarie del territorio”. “Nei tre ospedali del Lodigiano stiamo offrendo un supporto ai colleghi in termini di gestione dell’epidemia”, spiega l’infettivologa che ha maturato una importante esperienza sul campo in Africa nella lotta al virus dell’Ebola.

medici senza frontiere emergenza coronavirus

Anche Emergency ha segnalato le sue attività nell’emergenza Coronavirus sul suo sito:

A Brescia
Siamo stati contattati da diverse realtà sanitarie di alcune regioni italiane; al momento stiamo lavorando con la Direzione sanitaria dell’ospedale di Brescia per proteggere il personale sanitario e l’ospedale dal contagio.

A Milano
“Milano Aiuta” – progetto “Domiciliarità”
A Milano, in risposta all’appello fatto dal Comune nell’ambito della piattaforma Milano Aiuta, abbiamo attivato un servizio per le richieste di trasporto di beni (alimentari, farmaci o altri beni di prima necessità) per gli over 65, coloro a cui è stata ordinata la quarantena e le persone fragili a rischio movimento.

Il servizio è attivo dalle ore 9.00 alle 13.00 dal lunedì al sabato chiamando il numero di telefono 020202 ed è completamente gratuito. Ad ogni richiesta sarà assegnato un codice univoco e una priorità. Le chiamate saranno passate dal Comune di Milano a Casa EMERGENCY, la nostra sede, dove è stata allestita un’area operativa che smisterà le richieste sui volontari dislocati in diverse zone della città.

I volontari si muoveranno in coppia, avranno un badge identificativo di riconoscimento. Tutti hanno ricevuto una specifica formazione per minimizzare il rischio di contagio per loro e per le persone assistite. I volontari non svolgeranno servizi sanitari di alcun tipo.

Per i senzatetto e i migranti
Monitoraggio nei centri della città dedicati ai senza fissa dimora, nelle strutture per minori stranieri non accompagnati (MSNA), in quelle del sistema Siproimi (ex SPRAR), nei Centri di accoglienza straordinaria (CAS) e in alcuni campi rom segnalati dal Comune di Milano.

Lo scopo dell’intervento, gestito da due squadre di EMERGENCY composte da un infermiere, un logista e un medico in caso di necessità, è quello di monitorare la situazione all’interno di questi centri: una verifica operativa degli spazi – condizioni igieniche, distanze di sicurezza, gestione del flusso sporco-pulito – per accertarsi che sia possibile attenersi alle direttive ministeriali. A seguito di questa verifica, EMERGENCY si occuperà di segnalare le modifiche necessarie da apportare per tutelare la salute di staff e ospiti e fornirà strumenti di formazione per gli staff delle strutture: protocolli da attivare e tutorial da consultare per gestire al meglio l’emergenza.

EMERGENCY garantirà una prima formazione ai gestori dell’immobile di Via Carbonia (zona Quarto Oggiaro) gestito dalla Cooperativa Dar Casa, che in questi giorni sarà convertito in spazio dedicato a chi ha bisogno di isolarsi ma non ha a disposizione nessun alloggio.

Il progetto è svolto in collaborazione con il Comune di Milano.

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