Alitalia, i Toto e l’offerta

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-04-27

La famiglia abruzzese già concessionaria della Strada dei Parchi smentisce l’interessamento per la compagnia di bandiera. Il bivio di Di Maio

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Renexia – la società del gruppo Toto interessata – ha negato di stare preparando l’offerta per Alitalia. Riccardo Toto, il figlio di Carlo, attualmente patròn della Strada dei Parchi, ha negato l’interessamento per via della Magliana che era stato raccontato ieri da Repubblica in un articolo a firma di Claudio Tito. Mentre la notizia non ha reso entusiasta la politica, anche se forse l’obiettivo di concedere altro tempo a Di Maio verrà raggiunto lo stesso:

Contrastata dal Pd, che denuncia mancanza di trasparenza e chiede al governo di riferire in Parlamento. Dai sindacati di Alitalia, preoccupati di quanto accaduto in passato. Ma anche da chi per il M5S sta seguendo il dossier come la senatrice Giulia Lupo, ex dipendente della compagnia. E dallo stesso ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, che con i Toto aveva ingaggiato una battaglia furiosa a proposito di Strada dei parchi (la concessionaria di A24 e A25). I tempi quindi si allungano. Di Maio otterrà almeno un altro mese dai commissari.

Per scavalcare le europee dicendo, come ha fatto finora, che la soluzione è a un passo. E per tentare qualsiasi soluzione non lo costringa a quella che ritiene politicamente più imbarazzante: chiedere i soldi che gli mancano, al netto dell’intervento di Ferrovie, Mef e Delta, ai Benetton di Aeroporti di Roma. Gli stessi Benetton di Atlantia, ritenuti responsabili del crollo del ponte Morandi a Genova. Quelli cui il governo vuole togliere la concessione di Autostrade.

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Alitalia, il capitale mancante e il nuovo piano (Il Messaggero, 14 aprile 2019)

In tutto questo, spiega oggi Annalisa Cuzzocrea su Repubblica, il ministro dello Sviluppo è solo: «Ha avocato tutto a sé», dice il sottosegretario ai Trasporti Edoardo Rixi, leghista, che guarda con scetticismo all’intera operazione (sulla quale fino a pochi giorni fa doveva vigilare il collega di partito, ora senza deleghe perché accusato di corruzione, Armando Siri).

La responsabilità di un fallimento ricadrebbe tutta sulle spalle del leader M5S. Che però deve spiegare ai suoi una scelta considerata imbarazzante: «Toto ha già fatto due fallimenti – dice la senatrice Lupo – non mi fido. Io non dimentico i 43 morti del ponte Morandi, ma le due cose devono essere tenute distinte. Per una soluzione di sistema non si può che coinvolgere Aeroporti di Roma. Sarebbe come un inizio di risarcimento da parte dei Benetton. Si rimbocchino le maniche al servizio del settore. Il resto non porta lontano».

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