Alitalia non la vuole proprio nessuno

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-04-30

I quattro aspiranti pretendenti non presentano offerte entro il termine. Si va verso la proroga

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Oggi scade il termine delle offerte per Alitalia e nessun Cavaliere Bianco si è affacciato all’orizzonte di via della Magliana. Il cda delle Ferrovie dello Stato — pivot dell’operazione sponsorizzata dal governo gialloverde — ha preso in esame ieri «il tema della proroga dei termini del dossier». L’offerta per la compagnia, tradotto in soldoni, non può essere pronta per il termine per la presentazione, previsto oggi. Ci sono i soldi pubblici (come sempre) di Ferrovie e Tesoro, c’è il cip da 100-150 milioni di Delta. Ma di soci privati, al netto delle voci di interesse di Atlantia e Toto, per ora non c’è traccia.

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I numeri di Alitalia (La Repubblica, 30 aprile 2019)

I tre commissari che guidano Alitalia dovranno così decidere oggi se concedere un’altra proroga (sarebbe la quinta) magari andando incontro ai desiderata delle Fs che avevano suggerito il 31 maggio. L’alternativa a norma di codice, è secca: «Senza una decisione finale — ha spiegato il commissario Daniele Discepolo durante l’ultima audizione parlamentare — per legge la compagnia finisce in liquidazione».

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I risultati di Alitalia (Il Sole 24 Ore, 30 aprile 2019)

Gianni Dragoni sul Sole 24 Ore fa oggi il riepilogo dei pretendenti, partendo dai Benetton che erano stati chiamati da Mediobanca ad esaminare il dossier ma non sembrano molto convinti della possibilità di tornare a investire nel vettore italiano dopo la precedente e fallimentare esperienza. In più la discesa in campo di Atlantia, già indicata dal governo come responsabile del crollo del Ponte Morandi, porterebbe di certo a qualche imbarazzo nell’esecutivo.

Poi c’è Lufthansa, che però voleva 5mila esuberi e per questo sono stati respinti dai sindacati. Sullo sfondo c’è anche l’alternativa di Carlo Toto, l’ex proprietario di Air One e titolare di concessioni autostradali come i Benetton (in Abruzzo). Il gruppo di Chieti ha contatti con il Mise e potrebbe presentare un’offerta alle Fs per entrare nella cordata.

Ma quest’ipotesi ha suscitato reazioni negative e perplessità per i precedenti nei rapporti tra Toto e Alitalia (la vendita di Air One alla Cai dei Capitani coraggiosi nel 2008, a condizioni vantaggiose per Toto), per il contenzioso avuto con Cai, Enav, Anas e per la capacità finanziaria. Il gruppo Toto Holding, con un giro d’affari consolidato di 397,9 milioni, nel 2017 aveva debiti finanziari netti per 522 milioni rispetto a un patrimonio netto di 108 milioni. Calcolando anche i 677 milioni di debiti verso l’Anas per pagare le concessioni autostradali il bilancio indicava una posizione finanziaria netta «rettificata» pari a 1.200 milioni di indebitamento.

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