Alessio Vinci e i 144mila euro vinti al casinò di Montecarlo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-03-22

Il nonno: “Intelligente ma ingenuo, a Parigi ha incontrato qualcuno” Il rebus dei biglietti ritrovati. Gli amici: lo vedemmo con tanti soldi

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Nella morte di Alessio Vinci, il 18enne che si è buttato giù da una gru a Parigi, spunta il mistero di una vincita al Casinò di Montecarlo. A parlarne è il nonno (il ragazzo era orfano), che da Ventimiglia ancora si chiede per quale motivo uno studente modello si sia tolto la vita così. Racconta oggi Repubblica:

«Pochi giorni prima di morire, mio nipote mi dice aver vinto tantissimi soldi alla roulette. Era euforico. mi ha baciato, ha comprato lo champagne per brindare», sospira il nonno, che ha rivelato l’episodio alle telecamere di “Chi l’ha visto?”. Alessio mostra al nonno anche un pezzo di carta, una ricevuta di un prelievo bancario. L’estratto conto dice 144mila euro. Ma per Vincenzo, che si è affidato a un avvocato di Ventimiglia, Marco Noto, è un falso. Di certo dagli accertamenti condotti dalla procura di Roma non risulta che il ragazzo abbia mai vinto nulla nel Principato. Gli inquirenti considerano attendibili, però, gli amici di Alessio. Come i compagni di università, che dicono di averlo visto pochi giorni prima della morte con tanti soldi con sé.

Del resto il 18enne, giunto a Parigi in treno da Torino, aveva preso una stanza nell’elegante e non certo economico hotel Le Meridien Etoile, nel quartiere del Port Maillot. Le telecamere quella notte lo hanno immortalato uscire e rientrare più volte. Sempre da solo. Poi ci sono i messaggi di addio. Uno Alessio lo invia a un’amica di famiglia. Scrive che il nonno è stato “il miglior genitore che avrei potuto avere… questa volta non tornerò più”. Una lettera in francese, invece, recita: “Non vi dirò perché ho fatto quello che ho fatto. Non mi arrabbierò se mi ricorderete come un giovane pazzo, me ne frego di quello che penserà la gente”.

e.t.p messaggio alessio vinci cosa significa etp -1

Infine c’è una stringa di lettere e numeri, con i caratteri scritti in senso contrario, nel computer: “E.T.P. je sais CAM 381ASLCM”. Le stesse lettere E.T.P. sono state incise con l’accendino sotto la scrivania del ragazzo al Politecnico. Portano a qualcosa? A qualcuno? «Alessio a Parigi doveva vedersi con una o più persone», insiste nonno Enzo. Quelle persone che, secondo lui, lo hanno indotto ad ammazzarsi.

Leggi anche: E.T.P: le deliranti teorie del complotto sul messaggio di Alessio Vinci

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