Politica

Al voto entro il 22 ottobre?

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-05-27

I partiti sembrano aver trovato un’intesa sul sistema tedesco. Le urne si avvicinano

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Da lunedì 29 maggio cominceranno gli incontri tra il Partito Democratico e gli altri per trovare un’intesa sulla legge elettorale. Il MoVimento 5 Stelle ieri ha deciso di indire un voto sul blog di Beppe Grillo sul sistema tedesco. Sul quale c’è accordo tra PD e Silvio Berlusconi. Insomma, tutto cospira verso le elezioni anticipate. Tanto che il patto al telefono tra Berlusconi e Renzi di cui si parlava ieri potrebbe portare alle urne entro il 22 ottobre, come pronostica oggi Carmelo Lopapa su Repubblica:

Ma con quale sbarramento? L’intesa Pd-Fi sul 5 per cento potrebbe essere ritoccata, con una concessione al 4. Angelino Alfano già tuona minacciando la crisi di governo se non si tornerà al suo (vitale) 3 per cento. Se l’accordo non sarà chiuso prima in maggioranza, è la versione ufficiale, i centristi si terranno “le mani libere”. E i dem vogliono evitare di precipitare Gentiloni in una crisi anticipata prima di chiudere sulla legge. Meglio cedere su una mediazione al 4 («Ma non uno in meno»), pur di andare avanti ancora qualche mese, è stato il ragionamento sottoposto e, sembra, accettato da Berlusconi. Dal 5 giugno in aula, a Montecitorio, tappe forzate e chiusura entro il mese, grazie al contingentamento dei tempi. Ma se l’accordo a quattro – Pd-Fi-M5S-Lega – dovesse davvero reggere, allora anche al Senato in luglio il “tedesco” avrà vita facile.

sistema tedesco chi vince

Chi vince con il sistema tedesco (La Repubblica 23 maggio 2017)

La chiusura dei battenti subito dopo e il voto a inizio autunno sarebbe a quel punto l’immediata conseguenza. La finestra resta quella che va dal voto a Berlino del 24 settembre – improponibile per l’Italia – alla più probabile domenica 22 ottobre. Resta solo un’ipotesi l’anticipo della legge di stabilità, per chiuderla prima delle urne ed evitare pericolosi vuoti (in caso di caos postelettorale) e avventurosi ricorsi all’esercizio provvisorio. Il Quirinale si sentirebbe di certo più rassicurato da una messa in sicurezza dei conti, prima della corsa a un voto dall’esito imprevedibile.

Leggi sull’argomento: Legge elettorale: chi vince con il Rosatellum o il sistema tedesco

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