Politica

Il patto al telefono tra Berlusconi e Renzi

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-05-26

Un accordo sulla legge elettorale alla base del colloquio: si va verso il sistema tedesco, una buona notizia

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Francesco Verderami sul Corriere della Sera ci racconta oggi di una telefonata tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi e di un patto per la legge elettorale. I due si sono sentiti con l’intenzione di vedersi all’inizio della prossima settimana. Alla base del nuovo accordo c’è il sistema tedesco geneticamente modificato:

Il punto è che Renzi — intenzionato a evitare un autunno caldo di appuntamenti elettorali e di scadenze finanziarie — non poteva permettersi l’azzardo in Parlamento sulla riforma elettorale senza il sostegno di Berlusconi. E Berlusconi — preoccupato dall’avanzata dei populismi e dalla crisi di ciò che fu il suo impero — non poteva pensare di riacquisire centralità politica senza la sponda di Renzi. Lo chiameranno «tedesco», se l’accordo verrà sancito. Anche se il modello proporzionale su cui si sta lavorando non è un gemello omozigote del sistema applicato in Germania: è un impianto all’italiana destinato probabilmente a qualche modifica in Parlamento, perché al battesimo serviranno i testimoni.
Forse i grillini, di sicuro i leghisti: Salvini ha interesse a prendere poi le distanze da Berlusconi, così da poterlo additare in campagna elettorale di un nuovo inciucio. È la logica del proporzionale, che a differenza del maggioritario fa del vicino più prossimo l’avversario a cui sottrarre voti. È la stessa logica che adotteranno gli scissionisti contro Renzi, pronti già a distanziarsi dal governo Gentiloni.

sistema tedesco chi vince

Chi vince con il sistema tedesco (La Repubblica 23 maggio 2017)


Il sistema tedesco, al netto delle modifiche di cui oggi si parla, in effetti sarebbe la soluzione migliore rispetto a quelle più pasticciate che si stavano facendo strada in parlamento. I due quindi potrebbero procedere affiancati anche per anticipare la data delle elezioni:

Staccare la spina al gabinetto Gentiloni, per esempio. O evitare l’esercizio provvisorio. L’idea — spiegata ieri dall’Huffington post — di anticipare la legge di Stabilità potrebbe essere percorribile, visto che ci sono due precedenti: quello dell’ultimo governo Berlusconi e quello dell’unico governo Monti. Ma in questo caso servirebbe un’intesa nella maggioranza tra il Pd e i centristi, che per ora sono stati tenuti ai margini della trattativa sulla legge elettorale.
Senza dimenticare i voti a scrutinio segreto sulla riforma, che potrebbero cambiare radicalmente i connotati al «tedesco», passasse un solo emendamento. Uno scherzetto del genere al Senato e salterebbe la tempistica per l’approvazione della legge. E quei parlamentari che si sentono potenzialmente dei «trombati», anche nel Pd e in Forza Italia, potrebbero essere tentati…

Leggi sull’argomento: Legge elettorale: chi vince con il Rosatellum o il sistema tedesco

 

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