Opinioni
Come Di Maio e Toninelli vi hanno fregato sull’Air Force Renzi
Alessandro D'Amato 20/06/2019
Vi ricordate? Era il 15 settembre scorso quando Luigi Di Maio e Danilo Toninelli si davano il cinque mentre vi fregavano sull’Air Force Renzi. “Diciotto milioni all’anno risparmiati, come tre nuovi treni per il trasporto pendolare o due nuove scuole per i nostri figli. Ecco cosa potremo fare da oggi al 2024 grazie al taglio […]
Vi ricordate? Era il 15 settembre scorso quando Luigi Di Maio e Danilo Toninelli si davano il cinque mentre vi fregavano sull’Air Force Renzi. “Diciotto milioni all’anno risparmiati, come tre nuovi treni per il trasporto pendolare o due nuove scuole per i nostri figli. Ecco cosa potremo fare da oggi al 2024 grazie al taglio di questo enorme spreco”, recitava il bannerino di ridicola propaganda che i due ministri facevano girare su Facebook. Ebbene, come molti di voi NON sapranno, quell’aereo è attualmente ancora a carico dell’Italia.
Non solo: fa sapere Daniele Martini sul Fatto Quotidiano che attualmente “quell’aereo non lo vuole più nessuno, come se non avesse padri e madri, come se quelle ali scottassero. Non lo vuole Alitalia, che lo considera un fardello ingombrante e inutile. E non lo vuole nemmeno Etihad, la compagnia di proprietà dell’emiro di Abu Dhabi che aveva dato in leasing il jet alla stessa Alitalia a condizioni e a un prezzo che gli esperti del ramo considerano più da amatori che di mercato”.
Cosa sta accadendo? Nell’articolo di Daniele Martini sul Fatto – il giornalista che fece parlare Gaetano Intrieri della condanna ricevuta per Gandalf senza citare nemmeno una riga di quanto scritto dai giudici della Cassazione a proposito della vicenda – si prende atto che il M5S non ha risolto nulla sull’Air Force Renzi, ma siccome per contratto non si può dire esplicitamente si fa sapere che i due geni non sanno più cosa fare:
Oggi a Palazzo Chigi ci sono altri inquilini che dopo aver bloccato lo scandalo di un aereo inutilmente strapagato, probabilmente non sanno più come comportarsi. Proprio un anno fa il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio e il ministro dei Trasporti Danilo Toninellisi fecero fotografare sorridenti e soddisfatti accanto alla scaletta dell’aereo esibito come un trofeo di guerra informando cittadini ed elettori che grazie al pronto intervento dei nuovi governanti lo Stato italiano stava risparmiando un centinaio di milioni di euro.
Sicuramente quelli che con l’Air Force Renzi sorridono sono gli avvocati perché, come quasi sempre succede in Italia, anche la storia dell’aereo più ambizioso del mondo è finita nelle aule dei tribunali. Non uno, ma due: a Roma in un giudizio amministrativo davanti al Tar per un contenzioso avviato dagli arabi di Etihad. E a Milano per una causa civile promossa da Alitalia. E non è finita perché indaga anche la Corte dei conti e, sorrette da un puntualelavoro dellaGuardiadi finanza, stanno arrivando a un punto di svolta anche le indagini promosse dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, titolata a giudicare sulle faccende di Alitalia.
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