Il nuovo modulo autocertificazione per gli spostamenti da regione a regione a partire dal 18 maggio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-17

Il nuovo modulo autocertificazione differisce dal precedente perché chi lo compila deve dichiarare di essere a conoscenza delle ulteriori limitazioni disposte con provvedimenti del presidente della Regione di partenza e dal presidente della Regione di arrivo e deve anche dichiarare che lo spostamento rientra in uno dei casi consentiti dai medesimi provvedimenti

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Il ministero dell’Interno ha pubblicato sul suo sito il nuovo modulo autocertificazione che servirà unicamente per gli spostamenti da regione a regione a partire dal 18 maggio.  Può essere ancora utilizzato il precedente modulo barrando le voci non più attuali. L’autocertificazione è comunque in possesso degli operatori di polizia e può essere compilata al momento del controllo. Nel nuovo modulo il cittadino dichiara di non essere sottoposto a quarantena, indica punto di partenza e destinazione dello spostamento, conferma di essere a conoscenza delle limitazioni vigenti a partire da oggi su tutto il territorio nazionale e di quelle disposte dalle Regioni interessate dallo spostamento. Occorre poi indicare una delle quattro motivazioni che determinano la legittimità dello spostamento: comprovate comprovate esigenze lavorative; assoluta urgenza; situazione di necessità; motivi di salute

Il nuovo modulo autocertificazione per gli spostamenti da regione a regione a partire dal 18 maggio

Il nuovo modulo autocertificazione differisce dal precedente perché chi lo compila deve dichiarare di essere a conoscenza delle ulteriori limitazioni disposte con provvedimenti del presidente della Regione di partenza e dal presidente della Regione di arrivo e deve anche dichiarare che lo spostamento rientra in uno dei casi consentiti dai medesimi provvedimenti, oltre a certificare che lo spostamento è determinato da 1) comprovate esigenze lavorative; 2) assoluta urgenza; 3) situazione di necessità; 4) motivi di salute.

 

 

modulo autocertificazione spostamenti regione 1

E quindi dal 18 maggio il modulo di autocertificazione non dovrà più essere compilato per giustificare gli spostamenti all’interno della propria regione ma solo per indicare il motivo del trasferimento in un’altra regione. I motivi per andare fuori regione sono tre: «Lavoro, salute, necessità e urgenza». La visita ai congiunti che vivono in un’altra regione non è consentita, a meno che non ci sia un grave motivo che deve però essere giustificato. Se il motivo non viene ritenuto valido scatta la sanzione da 400 a 3.000 euro. Rimane il divieto di uscire dalla quarantena, pena la denuncia per reati legati alla salute pubblica. Ricordiamo che da domani 18 maggio non sarà ancora possibile andare a trovare un congiunto fuori regione, a meno che non ci sia un motivo di grave necessità che però dovrà essere dichiarato nell’autocertificazione. È possibile incontrarsi con gli amici ma non sarà possibile dare feste per il divieto di assembramento mentre è possibile rientrare dall’estero per motivi di lavoro e bisogna rimanere al massimo per un periodo che non sia superiore ai cinque giorni. Si può rientrare nel proprio domicilio ma bisogna osservare la quarantena e comunicarlo alla Asl di appartenenza. È anche consentito viaggiare per motivi di lavoro ma soltanto nei paesi che non sono in quarantena per la pandemia. Bisognerà farsi misurare la temperatura in tutti i luoghi in cui è previsto il controllo, sarà obbligatorio indossare la mascherina nei luoghi chiusi e ovunque non sia consentito rispettare le distanze previste. Ci si può fermare nei parchi pubblici rispettando il divieto di assembramento e al momento non ci sono obblighi di sottoporsi a test, ma questi scatteranno molto probabilmente quando sarà possibile spostarsi tra regioni: rimane invece il divieto di andare nelle seconde case fuori regione a meno che non ci siano motivi di «necessità e urgenza». In questo caso va compilata l’autocertificazione per giustificare lo spostamento. E dunque va dimostrato il guasto o la situazione di emergenza che necessita la presenza del proprietario. Nelle seconde case fuori regione si può rimanere soltanto per il tempo necessario a risolvere la situazione di emergenza. Chi viola la norma rischia la sanzione. Nel nuovo decreto che entrerà in vigore domani rimane il divieto di assembramento nei luoghi pubblici e questo vuol dire che «può ripartire la vita sociale» nei luoghi chiusi e nelle case private, senza limiti di persone ma sempre mantenendo la distanza necessaria a evitare il contagio. In questo caso la valutazione è rimandata alla responsabilità individuale e nel provvedimento non c’è alcuna indicazione specifica rispetto al numero massimo di persone che possono incontrarsi.

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