Opinioni
«Il 14 settembre io non autorizzo ad isolare i miei figli con la febbre»
di dipocheparole
Pubblicato il 2020-08-18
“Il 14 settembre io non autorizzo nessun personale della scuola ad isolare mio figlio se dovesse presentare improvvisamente qualche linea di febbre… Nessun personale sanitario può prelevare mio figlio da scuola in mia assenza traumatizzandolo! Non firmerò nessun foglio di autorizzazione che prevede questo tipo di trattamento… Fino alla maggiore età io genitore sono unico […]
“Il 14 settembre io non autorizzo nessun personale della scuola ad isolare mio figlio se dovesse presentare improvvisamente qualche linea di febbre… Nessun personale sanitario può prelevare mio figlio da scuola in mia assenza traumatizzandolo! Non firmerò nessun foglio di autorizzazione che prevede questo tipo di trattamento… Fino alla maggiore età io genitore sono unico tutore di mio figlio!!!”: da ieri impazza su Facebook una catena di Genitori Preoccupati (TM) che nelle intenzioni vorrebbero invalidare le linee guida per la riapertura degli istituti con la sola imposizione dello status su Facebook. Si tratta di un pregevole tentativo che ha già mostrato i suoi risultati con “Io non autorizzo Facebook a prendere i miei dati” e “io non autorizzo il governo a fare DPCM” oltre che con il meraviglioso “Nego il consenso al prolungamento dello Stato di Emergenza”.
Cosa prevede il protocollo di sicurezza per le scuole?
Nel caso in cui una persona presente nella scuola sviluppi febbre e/o sintomi di infezione respiratoria quali la tosse, si dovrà procedere al suo isolamento in base alle disposizioni dell’autorità sanitaria contenute nel Documento tecnico, aggiornamento del 22 giugno u.s., alla sezione “Misure di controllo territoriale” che, in coerenza con quanto già individuato nel “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro” del 24 aprile 2020 (punto 11 – Gestione di una persona sintomatica in azienda), ha individuato la procedura da adottare nel contesto scolastico.
Si riporta di seguito la disposizione:
“Misure di controllo territoriale – In caso di Ministero dell’Istruzione 10 comparsa a scuola in un operatore o in uno studente di sintomi suggestivi di una diagnosi di infezione da SARS-CoV-2, il CTS sottolinea che la persona interessata dovrà essere immediatamente isolata e dotata di mascherina chirurgica, e si dovrà provvedere al ritorno, quanto prima possibile, al proprio domicilio, per poi seguire il percorso già previsto dalla norma vigente per la gestione di qualsiasi caso sospetto. Per i casi confermati le azioni successive saranno definite dal Dipartimento di prevenzione territoriale competente, sia per le misure quarantenarie da adottare previste dalla norma, sia per la riammissione a scuola secondo l’iter procedurale altrettanto chiaramente normato. La presenza di un caso confermato necessiterà l’attivazione da parte della scuola di un monitoraggio attento da avviare in stretto raccordo con il Dipartimento di prevenzione locale al fine di identificare precocemente la comparsa di possibili altri casi che possano prefigurare l’insorgenza di un focolaio epidemico. In tale situazione, l’autorità sanitaria competente potrà valutare tutte le misure ritenute idonee. Questa misura è di primaria importanza per garantire una risposta rapida in caso di peggioramento della situazione con ricerca attiva di contatti che possano interessare l’ambito scolastico. Sarebbe opportuno, a tal proposito, prevedere, nell’ambito dei Dipartimenti di prevenzione territoriali, un referente per l’ambito scolastico che possa raccordarsi con i dirigenti scolastici al fine di un efficace contact tracing e risposta immediata in caso di criticità”.
Il documento già prescrive che gli esercenti la potestà genitoriale, in caso di studenti adeguatamente e prontamente informati, si raccordino con il medico di medicina generale o pediatra di libera scelta per quanto di competenza. Non c’è quindi bisogno di firmare nessun foglio perché si tratta di disposizioni a tutela della salute pubblica. Lo status su Facebook non serve a niente, se non a dimostrare che la scuola dell’obbligo è davvero importante, visto il livello di alcune famiglie.