Il “pizzino” per barare al voto per lo Statuto di Potere al Popolo

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-09-19

Un militante di Je’ So’ Pazzo denuncia: stanno girando pizzini che invitano a votare lo statuto di Rifondazione Comunista. Ferrero risponde sdegnato. Ma la posta in gioco è più alta

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Potere al Popolo ha aperto le votazioni tra gli iscritti per scegliere il proprio Statuto il 7 settembre scorso. Dopo la lista elettorale che gli ha permesso di partecipare alle elezioni del 4 marzo, dove non ha superato la soglia di sbarramento, PaP ha avviato un percorso di trasformazione in movimento politico che dovrà armonizzare le organizzazioni politiche laiche, socialiste, comuniste – di cui la più grande è Rifondazione Comunista – e i movimenti sociali, sindacali, ambientalisti, pacifisti che hanno contribuito alla sua formazione.

Il “pizzino” per barare al voto per lo Statuto di Potere al Popolo

Ieri però Salvatore Prinzi, militante che proviene dall’ex OPG occupato “Je So’ Pazzo” ha pubblicato su Facebook un lungo status in cui segnala che tra gli iscritti e i militanti sta girando questo messaggio che chiede di iscriversi a PAP online per votare lo Statuto e di scegliere quello proposto da Rifondazione Comunista. Nel messaggio tra l’altro si scrive: “Se vinciamo (e tieni conto che Rifondazione ha 13mila iscritti di cui almeno 3800/4000 hanno garantito il voto allora la direzione e il comando di PAP passa a chi vince e, interpellato Luigi De Magistris, anche lui spera così in modo da non avere a che fare con gli altri, bravi ragazzi ma settari e meno democratici, e costruire un vero Quarto Polo”.

potere al popolo statuto

Perché il voto è così importante? I due statuti (quello proposto da “Je’ So’ Pazzo” e quello di RC) si differenziano in particolare su un punto: nel primo è previsto che le decisioni si prendano con la maggioranza semplice dei votanti (il 50% + 1), mentre quello di Rifondazione prevede che “Le decisioni più rilevanti sul piano politico (relative alla linea politica generale e alle scelte elettorali), vengano prese con il principio del consenso con una maggioranza di 2/3 dei votanti”.

Lo statuto di Potere al Popolo e il voto

«Purtroppo abbiamo dovuto constatare che alcuni piccoli partiti ci hanno usato per la fase elettorale e dopo il 4 marzo hanno provato a fermare tutto. Nella sua schiettezza, il messaggio qui sotto dice questo: ‘deve vincere lo statuto 2 perché così comandiamo, facciamo fuori l’Ex OPG, e possiamo fare il quarto polo, ovvero alle prossime elezioni presentarci con un nuovo cartello elettorale insieme a Leu’. Addirittura avrebbero chiesto a De Magistris (cioè a un soggetto esterno) che ne pensa. Cosa gravissima, che dimostra che si inficia il dibattito della base accordandosi con esterni per determinare la linea politica. E addirittura dicono che hanno già 4000 tessere in mano (come fanno a saperlo? 4000 mica li raggiungi con una chiamata… Cosa stanno preparando?). Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere», scrive Prinzi su Facebook in un post molto commentato in cui qualcuno comunque critica la scelta di aver pubblicato il messaggio senza autore e adombra la possibilità di un complotto.

paolo ferrero rifondazione comunista

Dall’altra parte però a Prinzi ha risposto l’ex segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero con un altro messaggio pubblicato su Facebook in cui usa la classica metafora della merda nel ventilatore per replicare alle accuse: «La nostra proposta è che chiunque abbia un voto più di un altro non possa comandare ma sia obbligato a costruire una decisione condivisa: perchè Pap deve funzionare per consenso, non per esclusione e per battaglie di potere. Non basta dire che si vuole rompere con le pratiche dalla sinistra se poi si prendono delle decisioni che riproducono il peggio di quella storia. Lo schifo che denuncia Salvatore è il frutto della scelta di arrivare ad una contrapposizione e ad una conta: è il frutto delle scelte che Salvatore ha voluto in Coordinamento nazionale. Se passasse lo statuto n. 1 questa logica della conta interna per avere un voto in più proseguirebbe ad ogni decisione. Invece di continuare su questa strada io credo sarebbe meglio ripensarci. Evitando conte distruttive e la creazione di un clima di scontro che non serve a nessuno. Il ventilatore si può spegnere, lo si faccia!».

Le truppe cammellate di PaP

Nei commenti allo status c’è anche chi racconta di comitati politici convocati improvvisamente per vincere la battaglia sullo Statuto mentre Prinzi precisa che l’autore del messaggio non è di Rifondazione ma del Partito del Sud e che è stato avvertito il suo segretario regionale, altri invece sostengono che sia tutto opera di un troll con doppi fini non precisati e c’è chi grida al “massacro” e alla macchina del fango contro Rifondazione Comunista.

potere al popolo pizzino statuto

E c’è anche chi difende l’autore del pizzino: «Prima fate la forzatura organizzativa senza mediare niente con nessuno perché volete prendervi tutto, poi, se qualcun altro si organizza come voi per vincere la guerra che avete iniziato, fate le anime belle e gridate al complotto. Non ho capito che problema c’è se più gente si iscrive: volete restare per sempre pochi per decidere tutto tra di voi?». Vero o falso che sia, il pizzino sullo Statuto dice molto di più sulle strategie politiche future rispetto alla questione delle regole: c’è un progetto per raccogliere tutto quello che è a sinistra del PD (compresi i “vecchi” LeU e De Magistris) e fare di PaP un contenitore o una delle anime di un’alleanza “larga”, e c’è un progetto alternativo che invece prova ad arrivare all’egemonia rispetto alle varie anime della sinistra. La battaglia che si combatte non è di statuto, ma politica. Per questo sarà interessante sapere come andrà a finire.

EDIT: Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione Comunista, ci scrive:

Premesso che Rifondazione Comunista non c’entra nulla col messaggio whattsapp citato segnalo che è improprio chiamarlo “pizzino” in quanto ha a che fare con la comunicazione di idee politiche e non di crimini mafiosi. Tengo a precisare anche che noi di Rifondazione Comunista siamo indisponibili a fare liste con LeU come scrive Prinzi che dovrebbe saperlo visto che l’anno scorso abbiamo rifiutato di partecipare a LeU che ci avrebbe consentito di eleggere in parlamento ed invece abbiamo preferito co-promuovere una lista con Ex -Opg e altre formazioni della sinistra anticapitalista.

Siamo fermamente convinti invece e lo sosteniamo in ogni sede che bisogna allargare lo schieramento coinvolgendo una personalità autorevole e credibile come Luigi De Magistris e coinvolgendo tutte le soggettività sociali, politiche, civiche, culturali che si pongano sul piano dei valori e dei programmi in alternativa al governo xenofobo di Salvini e Di Maio ma anche alle politiche neoliberiste e ai sistemi di potere del PD. LeU non rientra tra questi soggetti.
Questi obiettivi sono contenuti nel documento politico dell’assemblea nazionale di Napoli e quindi dovrebbero essere ampiamente condivisi visto che in questi mesi nessuno ha proposto documenti alternativi sulla questione.

Rimaniamo fedeli al “manifesto” di Potere al popolo che non è un partito ma un movimento che dovrebbe unire attiviste/i e militanti sui territori e chiamare a raccolta chi non si rassegna allo stato di cose presenti. Come tutte le formazioni aderenti a Potere al popolo invitiamo le nostre iscritte e i iscritti ad aderire a Potere al popolo per portare il nostro contributo. Siamo stati i primi a proporre di andare oltre un movimento “intergruppi” e proponiamo forme di organizzazione proprie di un movimento unitario che auspichiamo vada in controtendenza rispetto a una tragicomica storia di divisioni.

Non si capisce perchè sarebbero “truppe cammellate” i militanti di Rifondazione come se non si trattasse di attivisti di Potere al popolo come gli altri. Confidiamo che queste polemiche finiscano e si discuta seriamente di lotte sociali e di inizative politiche.

La mia risposta: 

Gentile segretario, mi preme precisare che:

1 – che Rifondazione non c’entri nulla con il pizzino lo dice lo stesso Prinzi ed è riportato nell’articolo che ha ritenuto di dover commentare

2 – la parola “pizzino” è utilizzata da un certo Paolo Ferrero (l’ha mai sentito?) nell’articolo che sta commentando, le agevolo diapositiva:

3 – Registro con grande interesse che le piace De Magistris e non le piace LeU

4 – Nell’articolo si racconta di un tentativo di “accalappiamento” politico che è l’esatto contrario della sana dialettica democratica che lei descrive nella sua lettera;

Ciò detto, in bocca al lupo per il voto sullo statuto.

EDIT 2: Anche il Presidente Nazionale del Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti Natale Cuccurese ci scrive:

Spett.le redazione Nextquotidiano,
in qualità di Presidente Nazionale del Partito del Sud-Meridionalisti Progressisti tengo a precisare, a proposito dell’articolo “ Il “pizzino” per barare al voto per lo Statuto di Potere al Popolo” pubblicato oggi a firma Alessandro D’Amato, che il messaggio whattsapp o Gmail che riproducete, evidentemente estratto da una conversazione privata, impropriamente definito “pizzino” ha a che fare con la comunicazione di idee politiche e non di crimini mafiosi. Tengo inoltre a far notare che nulla di illecito viene proposto o scritto nel messaggio in questione, se non considerazioni politico/numeriche personali di chi lo scrive, in un dialogo in cui non c’è dato sapere se parte di una conversazione, privata ed in libertà, con eventuali domande e risposte prima del passaggio in questione. In quel messaggio non c’è nessuno che sta barando come riferite, anche se il linguaggio usato non è certamente dei migliori, evidentemente frutto di un dialogo confidenziale. Da quel che si legge c’è solo la proposta ad un simpatizzante/ militante/ tesserato (?) di attivarsi a favore di un progetto politico. Nei fatti il messaggio semplicemente spiega che noi del Partito del Sud condividiamo con altre componenti di Potere al popolo l’idea che PaP debba essere un movimento non settario e che debba lavorare per unirsi ad altre forze e personalità che condividono con noi obiettivi di cambiamento radicale, difesa degli interessi del meridione, fedeltà alla Costituzione e lotta senza quartiere alla criminalità organizzata e alla corruzione. Non ci va di passare per imbroglioni per il fatto che invitiamo a sostenere una proposta politica di cui siamo convinti.

Per quanto riguarda LeU, di cui comunque non c’è menzione alcuna nel messaggio in questione, non ho mai partecipato a riunioni di Potere al Popolo in cui qualcuno abbia proposto di fare liste e alleanze con LeU alle europee, per il semplice fatto che abbiamo sempre ragionato su una politica alternativa al PD e al centrosinistra.

Il Partito del Sud che aderì al percorso del Brancaccio non seguì le proposte di andare in Leu con SI e Possibile e preferì appunto partecipare a Potere al Popolo condividendo con Rifondazione Comunista e altre formazioni l’idea che bisogna unirsi ma su programmi chiari e di rottura rispetto al passato e all’attuale quadro politico.

Confermo invece che siamo convintissimi dell’opportunità di allearci con Luigi De Magistris e Dema con cui abbiamo obiettivi comuni e una lunga amicizia e collaborazione che risale alle comunali del 2011 con la nostra lista in alleanza, prosegue con il sostegno nei giorni della “sospensione”del 2014, fino alle ultime comunali del 2016 ed al percorso in essere con l’ultima riunione di Roma del 15 settembre. Non è certamente un segreto, il comunicato relativo alla riunione di sabato scorso è pubblico e presente sul sito del nostro Partito.

Proprio perchè – come il Sindaco di Napoli – da sempre combattiamo quelli che mandano i pizzini veri ed ogni metodo mafioso. Per noi le mafie sono da sempre i primi nemici del Meridione e come tali sono da combattere con ogni mezzo.

Sono pertanto a richiedere rettifica dell’articolo e/o, ancora meglio, pubblicazione di questa comunicazione.

Gentile Cuccurese, pubblico questa sua replica facendole notare, così come ho già fatto con Acerbo sopra, che la parola “pizzino” è stata utilizzata da Paolo Ferrero. E’ invece falso che qualcuno non stia barando nel messaggio: si sta chiedendo di entrare in un partito per influenzare una votazione a chi non è ancora iscritto. In ogni caso, visto che lei dice che nessuno sta barando e visto che i protagonisti della vicenda dicono che il pizzino viene da uno del Partito del Sud, sono certo che vorrà dirmi il nome dell’autore del messaggio. Attendo sua replica con il nome dell’autore.

Saluti

EDIT3: Cuccurese torna a scriverci:

Nessuno sta barando, evidentemente non è a conoscenza del fatto che PaP è partita con il tesseramento on line sulla piattaforma da questo inizio mese e sta chiedendo pubblicamente l’adesione, così come normale per ogni partito, associazione ecc.
I partiti, associazioni, ecc. che ne fanno parte stanno invitando i propri iscritti o sostenitori ad iscriversi sulla piattaforma e questo messaggio, come si legge chiaramente all’inizio del testo, va in questa direzione. Nel finale è poi data una indicazione di voto per la vicina votazione dello Statuto : “se ci stimi vota proposta 2”. Non c’è nessun trucco (nemmeno richiesta di farne) e nessuna imposizione. La richiesta di votare lo Statuto 2 è espressa da noi anche pubblicamente sul nostro sito web, non è un segreto.
Le altre considerazioni di carattere numerico/politico, come ho già scritto, sono assolutamente personali, detto che non è dato sapere se sono conseguenza di richieste in merito in eventuali messaggi precedenti.
In merito alla divulgazione dei nomi delle due persone coinvolte in questo scambio di messaggi fra privati, che divulgati sarebbero a rischio di gogna mediatica, e che potrebbero comportare problematiche di privacy, non vanno certamente richiesti al sottoscritto ma a chi ne divulga le conversazioni private e che quindi ne ha certezza.

La mia replica:

E’ francamente curioso che lei, Cuccurese, dica che non sono a conoscenza di quello che è uno degli argomenti dell’articolo. Evidentemente lei non è a conoscenza del fatto che l’articolo sia stato scritto.

Penso che sia inutile spiegarle la differenza tra un sano dibattito democratico e le relative prese di posizione e l’incredibile pizzino che girava su Internet.

Registro invece che secondo lei non c’è nulla di male nel mandare messaggi del genere (e allora perché sono tutti incazzati neri?) MA non vuole dire chi li ha mandati e ipotizza improbabili richieste altrui per giustificare lo spam elettorale. Che delusione.

Leggi sull’argomento: Left can’t meme

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