Vladyslav Heraskevych, nessuna sanzione per l’atleta ucraino che mostra il cartello: “No alla guerra”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-02-12

Al termine della sua ultima prova nello skeleton alle Olimpiadi invernali di Pechino, Vladyslav Heraskevych ha mostrato alle telecamere un cartello: “No alla guerra in Ucraina”. Il Cio non lo sanzionerà per violazione della Regola 50 della Carta olimpica

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Mentre gli Stati Uniti mettevano in guardia il mondo di una “possibile” ed “imminente” invasione della Russia in Ucraina, con oltre 100.000 soldati ammassati lungo il confine, un messaggio di pace arrivava da Pechino: più precisamente dall’atleta ucraino Vladyslav Heraskevych, che al termine della sua ultima prova nello skeleton alle Olimpiadi invernali ha esposto un cartello con la scritta: “No War in Ukraine” su uno sfondo azzurro e giallo, i colori della bandiera del suo Paese, da mesi ormai sotto la minaccia di Putin. C’era il rischio che Heraskevych – il primo a rappresentare il suo Paese in questo sport – venisse sanzionato: la regola 50 della Carta Olimpica non consente “in nessun sito, sede o altra area olimpica” che possano essere veicolati messaggi a scopo politico, religioso o razziale.

Il Comitato olimpico non punirà Heraskevych, l’atleta ucraino che ha mostrato il cartello: “No alla guerra”

Quello di Heraskevych è stato però giudicato dal Cio come un generico appello di pace, senza alcun intento politico, e per questo l’atleta non verrà sanzionato. “È la mia posizione”, ha ribadito davanti alle telecamere. “Come tutte le persone normali, non voglio la guerra ma voglio la pace nel mio Paese e voglio la pace nel mondo. È il mio pensiero, quindi mi batto per questo. Combatto per la pace. In Ucraina, è davvero un momento delicatissimo, stanno susseguendosi moltissime notizie su un possibile conflitto, non so cosa accadrà in Ucraina, ma non va bene. Non nel ventunesimo secolo. Lo avevo deciso ancor prima di iniziare le Olimpiadi che avrei mostrato la mia posizione a tutto il mondo”. Ha agito pur sapendo che sarebbero potute scattare sanzioni nei suoi confronti, e alla fine ha avuto ragione: “Penso che le Olimpiadi combattano anche per la pace, per l’unità, quindi spero che il Cio sarà con me in questa situazione”.

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