Le minacce per aver pubblicato il video con la sindaca leghista di Lodi sulle morti in RSA

di Antonio Murzio

Pubblicato il 2020-05-13

L’8 maggio il consiglio comunale di Lodi era convocato, in streaming, per discutere il caso delle morti nella Rsa Santa Chiara e della festicciola della sindaca leghista Sara Casanova al Parco tecnologico padano con tanto di selfie. Vittorio Vaccaro documenta con un video la seduta “segreta”. E i silenzi della sindaca. E viene minacciato di querela

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L’8 maggio il consiglio comunale di Lodi era convocato, in streaming, per discutere il caso delle morti nella Rsa Santa Chiara e della festicciola della sindaca leghista Sara Casanova al Parco tecnologico padano con tanto di selfie pubblicato su Instagram da un dipendente della struttura abilitata ad esaminare i tamponi.

La sindaca di Lodi con il suo vice Lorenzo Maggi (foto Il Cittadino)

Lodi, pubblica video con la sindaca leghista fantasma che tace sui morti in Rsa, minacciato di denuncia

Il presidente del Consiglio comunale Eugenio Cerri (leghista), già salito all’onore delle cronache in passato per avere espulso da una seduta due consiglieri di opposizione facendoli scortare fuori dall’aula dai vigili, aveva informato i consiglieri della possibilità di ricorrere all’articolo del regolamento comunale che prevede la possibilità rendere segreta la seduta. Eppure, si attendeva di conoscere la relazione del presidente della Fondazione Santa Chiara, Corrado Sancilio, sui decessi avvenuti nella casa di riposo. L’ex dirigente scolastico, invece, non si è presentato in Consiglio e si è fatto sostituire dal suo legale che ha comunicato la decisione del suo assistito, giustificandola come rispetto per le indagini in corso.

Il presidente della Fondazione Santa Chiara Corrado Sancilio
Il presidente della Fondazione Santa Chiara Corrado Sancilio

Il video ha scombussolato i piani di “segretezza” della giunta di centrodestra?

Vittorio Vaccaro, attore e regista teatrale ha condensato in un video di poco più di dieci minuti quello che è accaduto in consiglio comunale, con i consiglieri di opposizione sulle barricate che chiedevano spiegazioni dei ritardi sulle comunicazioni ufficiali dei decessi (la sindaca aveva parlato soltanto il 6 aprile) e dove rivolgono domande dirette. La Casanova, forse ispirata da uno dei monumenti più famosi di Lodi ribattezzato “Belfagor”, ha scelto di recitare la parte della fantasma.

https://www.facebook.com/luca.degano.528/videos/1301658186699814/

E’ stato il presidente del Consiglio comunale a informare gli esterrefatti consiglieri che “la sindaca non intende rispondere”, scatenando le ire delle opposizioni, per poi dichiarare chiusa la seduta “alle 14,35”, scambiando, come un neonato il giorno con la notte, dato che la seduta era cominciata alle 20.

Lodi, capitale dello Stato libero di Bananas

Ma in base a quale accusa minacciano Vaccaro di denuncia? In un post su Facebook è lo stesso Vaccaro a scrivere:

Dopo aver pubblicato il video del consiglio comunale di Lodi, dove si evince chiaramente l’atteggiamento poco rispettoso verso i cittadini della città, da un’amministrazione che arranca e di un sindaco che non risponde ai cittadini sulle morti del Santa Chiara dopo sei ore e mezza di domande precise dei consiglieri di opposizione e un vice sindaco latitante e il presidente della struttura Della casa di riposo assente…io mi sono sentito dire che mi aspettano in tribunale.
Si, avete capito bene. Quindi, per qualcuno, il fatto che io abbia denunciato cio’ che è successo realmente, utilizzando per altro un documento pubblico visibile a tutti, sono da querelare. Forse io lo direi meglio a questo punto: sarei da zittire.

Interpellato da Nextquotidiano, Vaccaro ricostruisce così l’intera vicenda:

Tutto ha inizio dopo la visione del consiglio comunale di Lodi, dell’otto maggio in streaming, durato quasi sette ore. Un consiglio che mi ha toccato profondamente e che mi ha indignato come cittadino. Il vedere, che chi governa la città non ha risposto alle tante domande dei consiglieri di minoranza che portavano in aula la voce dei cittadini sulla morte della struttura Santa Chiara, ha determinato in me l’impulso di informare i lodigiani e di farlo nel modo più onesto possibile, utilizzando un documento pubblico, il video, che lo stesso comune ha messo a disposizione dei cittadini. Così, il giorno dopo mi metto a lavoro per cercare di raccontare quella seduta di quasi sette ore in dieci minuti, dando la possibilità a tutti di poter capire cosa fosse accaduto davvero. (Il sindaco della città non ha risposto alle tante domande poste sulla gestione di Santa Chiara e sulla necessità di individuarne la responsabilità. della tragedia della casa di riposo. Il sindaco di Lodi fa appena due discorsi, esattamente due monologhi, cercando di alleggerire le proprie responsabilità spostando l’attenzione su altro che non fossero gli argomenti richiesti, per poi tacere e non rispondere alla città).

Vittorio Vaccaro in uno spot pubblicitario
Vittorio Vaccaro in uno spot pubblicitario

Vaccaro, quindi, prosegue:

Faccio così un montaggio video ironico ma con morte nel cuore ma il più possibile incisivo, cercando di alleggerire la visione, con l’intento di mantenere precisa la realtà di un consiglio kafkiano… mantenendo una fedeltà delle immagini estrapolate dal documento. La domenica mattina posto un primo video ma appena dopo dieci minuti mi arriva una notifica di Facebook che informa che il video è stato bloccato per incitazione alla violenza. Non capisco. Analizzo il tutto ma praticamente non vedo dove il video potesse incitare alla violenza. Dopo pochi minuti mi arriva un messaggio su Messenger che mi intima di togliere il video e di prepararmi per il tribunale, ancora non ne capisco il senso, fino a quando mi rendo conto, che la persona che mi ha contattato è la segretaria comunale. Vengo a scoprire dopo, che ciò che l’ha urtata profondamente è un frame di 1,5 secondi dove la si vede seduta con comodità poco attinente all’occasione e mi si accusa di avere inserito in rallenty. Come ho già scritto sopra, il video racconta in modo amaramente ironico un fatto pubblico, con immagine rese pubbliche dallo stesso comune, tenendo fede al documento senza configurare un eventuale furto di immagine. Il video era molto più serio per gli argomenti contingenti, non certo per sottolineare scompostezza su atteggiamento di postura.

L’attacco scomposto sui social di un consigliere di maggioranza che sapeva della querela. Come mai?

Una volta effettuato il taglio dei frame sgraditi alla segretaria, Vaccaro posta nuovamente il video:

Chiuso questo capitolo e in attesa di avere la data per l’udienza, il video ha l’approvazione della città e viene condiviso da migliaia di cittadini che si riconoscono nel dolore per i morti e nella rabbia verso chi rappresenta la città ma tace. Ma di certo, a non tacere è un consigliere di maggioranza, che inizia ininterrottamente a commentare in modo scomposto e non rispettoso dei diritti di liberi pensatori cercando di contrapporre un sottile velo tra la pubblica opinione e la realtà della tragedia del Santa Chiara e anche delle sue responsabilità.

Ognuno è libero di esporre il proprio pensiero, di questo ne sono consapevole, quindi anche il soggetto in questione deve avere parola e raccontare il suo punto di vista, peccato che uno tra i primi commenti al video è stato: “è partita la querela per il primo video…avete avvelenato la città”.

Ma questo consigliere cosa c’entra con la querela del primo video? Perché ne fa menzione pubblicamente quando la cosa per altro era avvenuta privatamente con la persona interessata? Perché un consigliere di maggioranza pubblicamente intima la querela verso un cittadino che si è solo permesso di pubblicare ciò che è avvenuto e che è reperibile da tutti su youtube da un documento pubblico?

Forse l’obiettivo è quello di farmi tacere pensando di farmi paura e quindi censurandomi con mezzucci da chi ha poco da dire? Forse vuole spostare l’attenzione per non rispondere a tutte le domande poste dai cittadini alle loro responsabilità? Perché utilizzare offese contro la mia persona come “sessista, arrogante, vile, volgare” aggettivi questi, estrapolati da discorsi ben più lunghi. Può essere facile fare il leone da tastiera ma può, a quanto pare essere difficile, essere responsabili verso quei cittadini che gli hanno dato fiducia. Può essere facile utilizzare parole di offesa cercando di annebbiare la verità ma difficile utilizzare la sensibilità e la competenza per rispondere dei morti del Santa Chiara, o rispondere di una foto scattata dopo un consiglio comunale senza mascherine e senza distanze di sicurezza, in giorni di quarantena per tutti, tranne che per chi ci dovrebbe dare l’esempio, o rispondere di un sindaco che scatta un selfie in un mini party nel Parco tecnologico Padano, luogo destinato all’analisi tamponi, con la presenza di altre persone, tra birre, mancanza di distanza di sicurezza e la presenza di tre bambini.

Concludo dicendo che chi vuole le mie scuse pubbliche per il video, come il consigliere, rispondo che forse le scuse dovrebbe farle lui pubblicamente, dovrebbe farle per quello che scrive, per le offese alla mia persona, per l’aver cercato di farmi paura con una minaccia di querela, dovrebbero farle i suoi compagni di viaggio per essere rappresentati da un consigliere discutibile come lui, e dovrebbe chiedere scusa per il suo sindaco che tace di fronte ad una città ferita.

L’aver voluto strumentalizzare il mio video da coloro che dovrebbero lavorare per il bene della città, cercando di insabbiarlo con minacce e offese, non gli ha fatto onore, anzi, hanno dimostrato che il loro operato manca d’amore per la città.    

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