Feltri smentisce la lite con Giorgia Meloni prima delle dimissioni dal Consiglio comunale di Milano

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-05-03

Le dimissioni di Vittorio Feltri da consigliere comunale a Milano non sono legate a un litigio con la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, ma alla scoperta di un tumore al seno

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Aveva colto tutti di sorpresa la decisione di Vittorio Feltri di abbandonare il Consiglio comunale di Milano, raggiunto dopo essere stato eletto nelle liste di Fratelli d’Italia. Ad incidere sulla decisione del direttore editoriale di Libero, la scoperta di un tumore al seno. “Ho fatto una tac con liquido di contrasto – ha detto in un’intervista al Corriere della Sera – ed è venuto fuori questo cancro. Se vogliamo ci sarebbe anche un lato comico: pur non avendo niente di femminile mi è venuto il cancro a una tetta”. Per curarsi, in una terapia che si annuncia “abbastanza lunga e impegnativa” quindi, ha deciso di dimettersi dal suo incarico, che si sommava a quello in redazione: “In più che la mia utilità in aula era praticamente pari a zero visto – ha rivelato Feltri –  non ho sofferto più di tanto. Mi dispiace per la gente che mi ha votato. È ciò che mi crea più disagio, ma sono anche convinto che le persone capiscano: un malato di cancro ha il diritto di curarsi”.

Feltri smentisce la lite con Giorgia Meloni prima delle dimissioni dal Consiglio comunale di Milano

Smentite quindi le voci, messe in giro tra gli altri da Dagospia, che dietro le sue dimissioni ci fosse un litigio con Giorgia Meloni, adirata per il suo intervento sul fascismo alla convention di Fratelli d’Italia: “Non è vero. È una palla. Anzi la Meloni mi ha mandato dei messaggini tra cui uno in cui mi scrive che mi adora”. Con la leader di FdI c’è un’amicizia che dura “da un po’ di anni”, e che lo ha portato a candidarsi “in un momento di debolezza mentale”. Con Salvini, invece, i rapporti sono ben diversi: Feltri lo ha duramente criticato per come ha abbandonato il governo nell’estate del 2019: “Poi passa un anno e torna al governo con gli stessi e in più con i comunisti. È chiaro che agendo in questo modo sgangherato ha perso una montagna di voti. Non lo dico io, lo dicono i sondaggi. Era al 34 per cento ora è al 16. Chi ha ragione, io o lui?”.

 

(immagine di copertina: Italy Photo Press)

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