Le tesi della propaganda russa nelle chat di Virginia Raggi con i colleghi del Movimento 5 Stelle

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-30

L’ex sindaca di Roma Virginia Raggi rilancia con alcuni colleghi di partito posizioni della propaganda filo russa sulla guerra in Ucraina

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L’Ucraina sarebbe governata da “politici eterodiretti”, dopo che con “l’ingerenza di Usa e Ue” è stato “rovesciato un governo filo-russo”: sono queste le tesi sostenute dall’ex sindaca di Roma Virginia Raggi nelle chat del Movimento 5 Stelle. La posizione di facciata è quella risalente al 2 marzo, giorno in cui ha pubblicato l’unico post sulla guerra in Ucraina: una bandiera della pace e “dubbi” sull’invio delle armi a Kyiv.

Le tesi della propaganda russa nelle chat di Virginia Raggi con i colleghi del Movimento 5 Stelle

In cinque messaggi scambiati sul gruppo “Quelli che l’M5S” citati da Repubblica si rilanciano tesi volte a screditare il governo ucraino, con il ministero degli Interni di Kiev che controllerebbe “battaglioni nazisti”, come più volte sbandierato dallo stesso presidente russo Vladimir Putin. Nei video condivisi dall’ex titolare del Campidoglio vengono citati politici americani e francesi, nonché “il finanziere Soros”, che avrebbero “contribuito a rovesciare il presidente Janukovy, determinato a rinsaldare i rapporti con la Russia. È così salito al potere in Ucraina un governo filo-Usa e filo-Ue. Un’ingerenza negli affari interni di uno Stato sovrano”. Si condanna inoltre la “bulimia espansiva dell’Ue”, senza citare minimamente quella della Federazione Russa, “che smania per allargare la sua influenza verso Est anche a costo di prendere sottobraccio un’impresentabile Ucraina, una Ue decisa a fare la guerra commerciale alla Russia anche a costo di imporle sanzioni che danneggiano le economie degli Stati membri, Italia compresa”. Tesi in controtendenza non diverse da quelle che rilanciava durante la pandemia su vaccini e Green Pass: nelle sue apparizioni pubbliche più volte si è limitata ad affermare di avere “gli anticorpi alti”, dopo aver contratto il virus nel novembre del 2020, ma in privato se la prendeva con il vice-ministro alla Salute in quota M5S Pierpaolo Sileri per aver promosso l’estensione del certificato verde.

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