«Il codice etico M5S? Una minchiata»

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-10-13

Le conversazioni agli atti del processo Marra svelano le discussioni tra l’ex finanziere, l’avvocato Sammarco e Virginia Raggi. Anticipando quello che avverrà con le dimissioni di Minenna e Raineri. E raccontando gustosi retroscena sul codice etico M5S

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Le conversazioni agli atti del processo Marra svelano gustosi retroscena su Virginia Raggi e sui primi mesi del mandato della sindaca di Roma, soprattutto per ciò che concerne i rapporti tra quello che all’epoca veniva chiamato il Raggio Magico e il resto del MoVimento 5 Stelle. Michele Allegri sul Messaggero oggi racconta il contenuto di alcuni messaggi scambiati tra Raffaele Marra e Pieremilio Sammarco, l’avvocato e amico di Virginia che si faceva vedere molto spesso al suo fianco all’esordio della sindaca.

«Il codice etico? Una minchiata»

Le conversazioni riguardano messaggi scambiati tra Raggi e Sammarco e poi girati a Marra, con cui l’avvocato era evidentemente in rapporti di amicizia e confidenza. In uno di questi si parla del codice etico che, secondo i big M5S come Roberta Lombardi e Luigi Di Maio, dovrebbe portarla alle dimissioni in caso di condanna. Qui Sammarco si riferisce, più che ai rischi di conseguenze in caso di processi, alla penale da 150mila euro che la Raggi si è impegnata a pagare, e del ricorso presentato dall’avvocato Venerando Monello che poi è stato dichiarato nullo dal giudice. Sammarco dice a Raggi che utilizzerà il giudizio per farlo dichiarare nullo, poi spiega alla Raggi che il MoVimento non può “mollarla” visto che la sua posizione è troppo in vista dal punto di vista politico:

«Non preoccuparti del codice etico – scrive Sammarco – è una minchiata che non sarà mai applicata in sede giudiziaria. A settembre, quando discuteremo il ricorso che ti hanno fatto, potremo lavorare per far dichiarare dal giudice nullo il codice e sarai liberata anche da questa cosa». E ancora: «Non potranno fare nulla perché non prenderanno il rischio di sfiduciarti per non creare casi eclatanti prima delle politiche». E soprattutto: «Nella scala gerarchica sei sul gradino più alto e all’interno del Movimento nessuno può permettersi di darti direttive che non condividi».

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Le conversazioni sono agli atti del processo in cui Marra è accusato di corruzione insieme all’imprenditore Sergio Scarpellini. Marra si rivolgeva quotidianamente al civilista. E anche Raggi chiamava l’ex dominus, per avere qualche dritta: «Lei mi ha chiesto ausilio anche per altri nomi» commenta Sammarco dopo la nomina (poi abortita) di De Dominicis al Bilancio.

Virginia Raggi e il destino di Minenna e Raineri

Sul Messaggero poi vengono riportati altri messaggi che, curiosamente, anticipano quello che accadrà il 31 agosto 2016, quando scoppieranno i contrasti con Carla Romana Raineri portando alle dimissioni del capo di gabinetto e a quelle dell’assessore al bilancio, aprendo la prima grande crisi di giunta. Sammarco consiglia a Raggi proprio di cacciare i due, considerati un ostacolo dai Quattro Amici al Bar:

È il 13 agosto. Sammarco consola Marra,finito al centro della bufera mediatica. Il civilista propone di intercedere con Virginia per lui. «Cara Virgin, mi sento di esporti alcune riflessioni… 1- Se perdi Raffaele è una vera tua sconfitta personale…ci saranno telefonate, pressioni, persone che verranno a parlarti prospettando scenari tragici, ma non succederà nulla di tutto questo, tu sei nella posizione di forza. 2 non preoccuparti del codice etico, è una minchiata. 3 – il mio consiglio è: A- revocare deleghe (partecipazione e patrimonio a Minenna… B- revocare incarico alla Raineri».

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In effetti andrà proprio così. Ma nel frattempo, siccome il nome di Marra è finito su tutti i giornali a causa dell’inchiesta de L’Espresso, Marra racconta che Grillo ha messo il veto sul suo nome minacciando di togliere il simbolo del M5S a Virginia:

«Che ne pensi?», scrive poi a Marra, che risponde: «Ottimo, misurato, di cuore!». Il giorno dopo un altro consiglio, dopo che Marra gli ha detto di voler presentare le dimissioni: «Vai questi giorni in famiglia e lascia le cose come stanno senza farti vedere in ufficio e senza scrivere messaggini. Non agevolarle il compito con la lettera, conoscendola non avrà il coraggio di fare il provvedimento su di te, si macererà poi non lo farà…Tieni duro, le battaglie si vincono anche con l’attesa».
Poche ore dopo l’ex finanziere si sfoga: «O fa ciò che dice Grillo… o viene tolto il simbolo al comune di Roma. Un ricatto!… lei deve riappropriarsi della sua vita! Lei è stata eletta,la faccia è la sua.Il Sindaco è lei!».

Il resto è storia: Virginia terrà duro su Marra finché non arriverà la procura ad arrestarlo. Marra, uno dei tanti dipendenti del Campidoglio, dirà poi Virginia.

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