Vincenzo Petrone: il capo delle Sardine in Basilicata espulso su Whatsapp

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-15

Tutto nasce due giorni fa quando le Sardine hanno incontrato a Roma il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano e quello per gli Affari regionali Francesco Boccia. La delegazione assieme al leader nazionale Mattia Santori, è stata contestata davanti alle tv da Petrone

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Vincenzo Petrone, ex capo delle Sardine in Basilicata, è stato espulso dal movimento dopo una votazione su Whatsapp il 13 febbraio scorso.

Alle ore 18 di oggi con 10 voti su 78 iscritti al gruppo Whatup SARDINE LUCANE (gruppo dei referenti dei vari Comuni lucani) il sottoscritto è stato ESPULSO DALLE SARDINE LUCANE per aver protestato ieri contro il leader nazionale MATTIA SANTORI per non aver inserito la Basilicata nella delegazione ricevuta dai Ministri Provenzano e Boccia e per la scarsa democrazia interna nel movimento in cui i ruoli sono autoelettivi e i temi lanciati sul mercato politico sono casuali e frutto di nessuna discussione interna (si veda l’appoggio al mantenimento dei vitalizi). Gli stessi temi lucani, dal petrolio allo spopolamento, sono stati finora del tutto sottovalutati dai ‘leader’ nazionali, ragione della mia protesta di ieri.

Tutto nasce due giorni fa quando le Sardine hanno incontrato a Roma il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano e quello per gli Affari regionali Francesco Boccia. La delegazione assieme al leader nazionale Mattia Santori, è stata contestata davanti alle tv da Petrone. «Qui c’è una forte rappresentanza di Sud», stava dicendo Jasmine Cristallo (portavoce Calabria),quando l’uomo l’ha interrotta dicendo «ma non c’è la Basilicata». Erano presenti delegati di Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. «Aspettavamo una persona», ha ribattuto Cristallo. «Ma noi ieri sera abbiamo votato per non farla venire per non umiliarci». Il giorno dopo, ieri, è arrivata la punizione.

vincenzo petrone sardine basilicata

«Più che orgoglioso per essere stato espulso con una votazione/farsa per aver DIFESO LA BASILICATA! Purtroppo in Italia non siamo più abituati al dissenso, all’opinione diversa, al ragionamento, al metodo democratico della politica! E spiace e delude che questi metodi sbrigativi di cacciare chi dissente vengano da SINISTRA. Sinistra? Ma siamo sicuri? O è l’eterna democrazia cristiana buonista e piaciona che ritorna ciclicamente in mille modi (preferivo l’originale)?», ha scritto lui ieri su Facebook.

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