Il vescovo di Verona contro "chi sostiene idee gender" in vista del ballottaggio

In un passaggio di una lettera inviata ai confratelli della diocesi da monsignor Giuseppe Zenti, vescovo di Verona, si legge che tra i doveri dei sacerdoti quando ci sono le elezioni è “far coscienza a se stessi e ai fedeli di individuare quali sensibilità e attenzioni sono riservate alla famiglia voluta da Dio e non alterata dall’ideologia del gender, al tema dell’aborto e dell’eutanasia”. La missiva è datata 18 giugno e arriva a poco più di una settimana dal giorno del ballottaggio, che a Verona vede contrapposti il sindaco uscente sostenuto da Lega e Fratelli d’Italia Federico Sboarina e il candidato progressista Damiano Tommasi, ex presidente dell’Assocalciatori.
Il vescovo di Verona contro “chi sostiene idee gender” in vista del ballottaggio
Al primo turno Tommasi ha ottenuto il 40% dei consensi, contro il 33% dello sfidante e il 24% di Flavio Tosi, candidato di Forza Italia e già sindaco della città dal 2007 al 2017. Le parole di Zenti sembrano un endorsement alla destra in vista della votazione definitiva: “Compito degli ordinati – ha spiegato – non è schierarsi per partiti o persone, ma segnalare presenze o carenze di valori civili con radice cristiana”. Potrebbero rivelarsi un assist visto che nella coalizione al momento non corre buon sangue: Sboarina ha rifiutato l’apparentamento con Tosi, assumendosi il rischio di consegnare la città – storicamente ostica a qualsiasi linea di sinistra – a Tommasi. Tra gli altri temi segnalati all’attenzione dei sacerdoti ci sono anche “la disoccupazione, la povertà, la disabilità, l’accoglienza dello straniero, i giovani, la scuola cattolica”.
“Queste sono frontiere prioritarie – si legge – che fanno da filtro per la coscienza nei confronti della scelta politica o amministrativa”. Parole accolte con stupore dagli esponenti del Pd locale, che sostengono la candidatura di Tommasi. Non si tratta però della prima uscita “politica” di Zenti, che ha 75 anni e a breve lascerà il suo incarico: nel 2015 scrisse agli insegnanti di religione condividendo il programma elettorale di una candidata della Lega alle elezioni regionali.