Sboarina rifiuta l’appoggio di Tosi a Verona, ma così rischia di consegnare la città a Tommasi

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-06-17

Il sindaco uscente di Verona Federico Sboarina declina l’offerta di un apparentamento con Flavio Tosi: il centrodestra si spacca e a trarne vantaggio potrebbe essere Damiano Tommasi, il candidato più votato al primo turno

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Il centrodestra rischia di perdere al ballottaggio il governo di una città, Verona, storicamente ostica a qualsiasi linea progressista: a strapparla alla coalizione potrebbe essere Damiano Tommasi, vero e proprio outsider dell’ultima tornata di Amministrative, capace di staccare di 7 punti (40% contro 33%) il sindaco uscente Federico Sboarina, sostenuto da Lega e Fratelli d’Italia. Quest’ultimo ha fatto sapere di non volere un apparentamento con il terzo arrivato, Flavio Tosi, spinto avanti da Forza Italia e scelto dal 24% dei veronesi al primo turno.

Sboarina rifiuta l’appoggio di Tosi a Verona

“Ringraziamo Tosi e Forza Italia per l’apertura ufficiale all’apparentamento, così come il presidente Silvio Berlusconi, ma la nostra è una scelta di coerenza, senz’altro coraggiosa, però rispettosa dell’elettorato, e per noi quest’aspetto viene prima di ogni altra cosa”, ha affermato in conferenza stampa il sindaco uscente. “Siamo contenti dell’appoggio di Forza Italia, che riunisce il centrodestra in unica casa – ha aggiunto – ma noi il contratto abbiamo deciso di firmarlo direttamente coi veronesi, e non all’interno dei palazzi per mezzo di un apparentamento tecnico che non sarebbe stato apprezzato dai cittadini e avrebbe regalato alla sinistra, per una stranezza della legge, un maggior numero di consiglieri comunali”. Una frattura che, nelle parole di Tosi, sa di tradimento: “L’avevamo detto al primo primo turno: chi resta fuori appoggia l’altro”.

La reazione di Forza Italia

Per questo da Forza Italia la reazione è stata dura: “Offerto un pericoloso assist alla sinistra. Ne prendiamo atto, con profondo rammarico e soprattutto immaginando lo sconforto e la delusione del 24 per cento degli elettori veronesi (e di quasi la metà degli elettori del centrodestra) che hanno votato Tosi e Forza Italia al primo turno, dando fiducia a una visione liberale, dinamica, pragmatica e di buon governo della città. Lanciare generiche chiamate al nostro elettorato quando platealmente non se ne rispetta la volontà, è un esercizio velleitario, miope, senza prospettiva”.

Salvini e Meloni spingono per un accordo

Una questione che potrebbe non chiudersi a Verona ma allargarsi fino a Roma, dove Matteo Salvini e Giorgia Meloni spingono per un accordo. “La Lega è convinta sia interesse dei veronesi che il centrodestra sia unito: l’auspicio di Matteo Salvini è un accordo tra Sboarina e Tosi per non consegnare la città alla sinistra”, sostengono fonti nazionali della Lega. “Appoggiamo Sboarina, ma riteniamo utile l’accordo con Tosi”. Il ballottaggio è previsto per il 26 giugno.

 

(immagine di copertina: Italy Photo Press)

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