Farnesina: l’ennesima (e infantile) scorrettezza istituzionale di Di Maio

di Elio Truzzolillo

Pubblicato il 2019-09-07

Io sono tra quelli che reputano l’umorismo involontario, quello che è causato da mancanza di senso del ridicolo, come una delle più sublimi forme di umorismo. Ma andiamo con ordine e cominciamo dai fatti: ieri il neo ministro degli esteri Di Maio ha convocato alla Farnesina tutti i ministri del M5S per fare il “punto …

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Io sono tra quelli che reputano l’umorismo involontario, quello che è causato da mancanza di senso del ridicolo, come una delle più sublimi forme di umorismo. Ma andiamo con ordine e cominciamo dai fatti: ieri il neo ministro degli esteri Di Maio ha convocato alla Farnesina tutti i ministri del M5S per fare il “punto sui provvedimenti da portare avanti”. Credo sia palese la sgrammaticatura istituzionale di un ministro che convoca nel suo dicastero metà dei ministri del governo. Come capo politico del movimento, infatti, l’incontro doveva avvenire in un’altra sede e sarebbe stata una normale riunione di partito, come ministro, invece, si sovrappone a Conte a cui spetterebbe convocare e presiedere vertici di governo. Sarà felice il nostro presidente del consiglio bis che ultimamente ha riscoperto l’importanza della correttezza verso le istituzioni e che ha ribadito la necessità di non effettuare sovrapposizioni tra i ruoli e le competenze all’interno dell’esecutivo (ma Di Maio non è Salvini post tradimento e non ci sarà nessuna plateale tirata d’orecchie). È evidente che per Di Maio è stata solo una mossa propagandistica, un’occasione per comunicare che lui è il leader dei cinque stelle nel governo, il dominus dell’esecutivo, mentre Conte continuerà ad essere una figura di rappresentanza.

di maio vertice farnesina
foto da Socialisti Gaudenti

Passiamo adesso dalle cose serie a quelle più divertenti. Di Maio per lanciare il suo messaggio ha voluto pubblicare una foto ricordo del vertice su Facebook (ormai questi politici moderni non vanno neppure in bagno senza pubblicare una foto). Ma come giustificare un incontro assolutamente inutile e farlo sembrare importante? Ecco le prime righe del post:

“C’è tanto lavoro da fare e non abbiamo tempo da perdere. Anche per questo motivo oggi ho incontrato i ministri M5S alla Farnesina”

Dunque, siccome non c’è tempo da perdere Di Maio decide di fare perdere mezza giornata a metà dei ministri del governo per farsi ritrarre in una foto a capo di un vertice farsa. Inoltre, sempre perché non c’è tempo da perdere, li convoca nel suo ministero così lui potrà tornare prontamente al lavoro mentre gli altri non potranno farlo. Evidentemente gli altri ministri non hanno il carico di lavoro che ha Di Maio agli Esteri. Patuanelli allo sviluppo economico, per esempio, non ha una moltitudine di dossier aperti da affrontare con urgenza (Alitalia, Ilva, crisi aziendali varie). Ma era veramente indispensabile questa riunione? Assolutamente sì, ce lo spiega lo stesso Di Maio rivelandoci il tema più importante di cui si è discusso: il taglio dei parlamentari. Cosa c’entrano gli altri ministri del M5S con il taglio dei parlamentari da votare in quarta lettura alla camera? Mistero… Il post si chiude con il goffo e malcelato tentativo di ribadire che è lui il capo (come abbiamo già accennato):

“Vorrei infine ringraziare il presidente Conte per il lavoro che sta continuando a svolgere. Sono certo che riuscirà ad essere garante anche di questo nuovo governo.”

Capito? Conte non deve neanche provarci a sentirsi e ad agire come un presidente del consiglio, lui è solo un garante, un notaio, un mediatore. In altre parole quello che da l’indirizzo politico al governo rimane Di Maio, lo era con il vecchio governo e lo rimane con il nuovo. La prova è che tutti i ministri del M5S sono corsi alla Farnesina per una foto di propaganda al suo schioccare di dita. Ma lo hanno fatto perché non c’era tempo da perdere sia chiaro.

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