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Vera Girich, la giornalista uccisa dai missili russi lanciati su Kyiv durante la visita di Guterres

Massimiliano Cassano 29/04/2022

La giornalista di Radio Svoboda Vera Girich, 55 anni, è rimasta uccisa dopo che un razzo russo ha distrutto il suo appartamento nel distretto di Shevchenkivsky a Kyiv

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Al secondo piano dell’edificio nel distretto di Shevchenkivsky della capitale dell’Ucraina Kyiv abitava Vera Girich, giornalista 55enne di Radio Svoboda: il suo appartamento è stato colpito in pieno da uno dei due missili russi che ieri hanno gettato nel panico la città durante la visita del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. La cronista è morta, come hanno confermato i suoi colleghi e diverse fonti internazionali presenti sul posto. Il sindaco di Kyiv Vitali Klitscko ha spiegato questa mattina su Telegram che l’edificio di 25 piani era “scarsamente abitato” perché di recente costruzione.

Vera Girich, la giornalista uccisa dai missili russi lanciati su Kyiv

Girich era una ex dipendente dell’ambasciata israeliana, come ha riferito il diplomatico Michael Brodsky su Twitter. “L’ Ambasciata – si legge – esprime profonde condoglianze alla famiglia e agli amici di Vera”. L’altro missile lanciato ieri si è abbattuto in un’area non distante dall’hotel scelto dalla delegazione delle Nazioni Unite per il pernottamento: Guterres in quel momento era a colloquio con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma ha riferito di aver sentito i boati, frutto di esplosioni avvenute a meno di quattro chilometri dal centro della capitale, la cattedrale di San Michele. “Non lo hanno colpito”, puntualizzava ieri sera Michele Santoro a PiazzaPulita rispondendo a Paolo Mieli che aveva affermato: “Oggi la Russia ha bombardato il segretario generale delle Nazioni Unite”. Non hanno colpito lui in persona, ma uccidendo una giornalista hanno eliminato una parte di ciò che l’Onu rappresenta: la libertà.

La Russia rivendica l’attacco ma sbaglia l’obiettivo

Si tratta del primo vero colpo di Mosca verso il cuore dell’Ucraina. Il Cremlino ha rivendicato l’attacco dicendo di aver distrutto con “armi ad alta precisione a lungo raggio gli edifici del produttore ucraino di equipaggiamenti e armi aeronautiche Artyom” e un sito dell’industria spaziale. L’obiettivo sensibile si trovava però di fronte all’edificio residenziale colpito, ed è rimasto intatto.

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