Anna Maria Ventura: perché si è ritirata la candidata in Calabria di PD e M5S

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-07-03

Ieri Anna Maria Ventura, candidata alla presidenza della regione Calabria da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, ha annunciato il classico passo di lato. Cosa c’è dietro?

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Ieri Anna Maria Ventura, candidata alla presidenza della regione Calabria da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, ha annunciato il classico passo di lato. Cosa c’è dietro?

Maria Antonietta Ventura: perché si è ritirata la candidata in Calabria di PD e M5S

“Avevo deciso di raccogliere l’invito a candidarmi a presidente della Regione Calabria e condurre una battaglia fiera e leale, a viso aperto, con parole chiare e proposte concrete per ridare dignità alla Calabria e orgoglio ai calabresi. Preferisco però, con dolore, fare un passo di lato per evitare che vicende, che -lo sottolineo con forza- non mi riguardano personalmente, possano dare adito a strumentalizzazioni che nulla avrebbero a che fare con il merito della campagna elettorale” ha spiegato ieri in una nota Anna Maria Ventura. “Ho la responsabilità -aggiunge- di tutelare le oltre 1.000 famiglie dei lavoratori diretti e indiretti relativi alle aziende del mio gruppo. L’impegno sociale e civico a tutela dei calabresi proseguirà, con ancora maggiore determinazione, nelle forme che da sempre porto avanti”. Cosa c’entrano le aziende della Ventura? In paticolare l’attenzione va posta sulla Fersalento, nel cui consiglio di amministrazione siedono Marcella, Maria e Alessandra Ventura, sorelle di Maria Antonietta, e la madre Angela Raffaella Perrone. La Fersalento sarebbe stata oggetto di interdittiva antimafia dalla Prefettura di Lecce. Il provvedimento, spiega il Corriere, sarebbe scattato “per la sussistenza di tentativi di infiltrazione mafiosa tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi d’impresa”. Le indagini dovrebbero risalite ad aprile, ma pare che ne sia stata aperta un’altra in questi giorni, motivando così Ventura al ritiro. Inoltre la Fersalento, che avrebbe avuto in subappalto dei lavoiri ferroviari, non avrebbe presentato il certificato antimafia.

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