Varoufakis e il piano Z della BCE per l’uscita dell’Italia dall’euro

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-05-31

L’ex ministro greco analizza la situazione italiana con rara lucidità e racconta del suo progetto politico. Che rimane un vaste programme

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Yanis Varoufakis rilascia oggi un’intervista al Corriere della Sera che gli è stata chiesta per il fantasma di terrore dell’Europa che ha rappresentato per poco tempo qualche anno fa. Ma nell’occasione dice cose molto interessanti sia sulla situazione politica italiana che sull’Europa di Draghi e della Germania. Aldo Cazzullo gli chiede se è dispiaciuto della mancata nascita del governo Lega-M5S:

«Mi dispiace che Mattarella avesse accettato come ministro degli Interni un misantropo come Salvini. Mi dispiace che Renzi abbia rinunciato a ottenere da Berlino una politica che rendesse i nostri Paesi compatibili con l’eurozona, lasciando così il campo a Salvini e a Di Maio. E mi dispiace che l’unica preoccupazione di Mattarella fosse bloccare un ministro dell’Economia che aveva espresso ragionevoli preoccupazioni sull’architettura dell’euro».

Savona aveva un piano per uscirci, dall’euro.
«Anche la Bce ha un piano che prevede l’uscita dell’Italia dall’euro, si chiama Plan Z. Anche la Germania ce l’ha. Anche Padoan. È normale avere un piano per la gestione delle crisi. Anche i ministri della Difesa hanno un piano in caso di invasione nemica; questo non significa che auspichino l’invasione. Quand’ero ministro, ho sentito Macron dire le stesse cose di Savona».

Quali cose?
«Che l’euro è insostenibile senza riforme».

Draghi ha detto che l’euro è irreversibile.
«Di irreversibile c’è solo la morte».

Cosa pensa di lui?
«Dovrei avercela con Draghi, visto che soffocò il mio governo. Ma riconosco che a Francoforte ha avuto successo. Dopo la catastrofe Trichet, Mario Draghi è stato il primo vero governatore della Banca centrale europea».

yanis varoufakis

Varoufakis ovviamente finge di non comprendere la differenza tra l’avere un piano e sbandierarlo al mondo, ma anche lui si è accorto che dopo il Whatever it takes di Draghi è difficile sostenere la tesi del caos. Altre due risposte però sono significative: quella sull’Italia e la Grecia…

L’Italia del 2018 rischia di diventare la Grecia del 2015?
«No! L’Italia è troppo grande per poterla minacciare con l’espulsione dall’euro. Se questa minaccia venisse da Berlino, Francoforte o Bruxelles porterebbe al collasso dell’euro. Potrebbero provare gli stessi maneggi del 2015, ad esempio provocando una crisi di liquidità, per mettere pressione su Roma, ma non funzionerebbe neanche questo; poiché una crisi finanziaria è quel che Salvini vuole veramente».

E quella sul suo progetto politico:

Qual è il suo progetto politico, Varoufakis?
«Trasformare le Europee del maggio 2019 in una campagna transnazionale sia contro il tirare a campare dell’establishment, sia contro le false promesse dei nazionalisti. Per questo il nostro movimento Democrazia in Europa, DiEM25, con altre forze di ogni Paese, presenterà una lista progressista internazionale, #European Spring».

Purtroppo, anche questo è un vaste programme.

Leggi sull’argomento: Che governo fa oggi?

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