Valentina Palmieri: la deputata M5S che ha fermato Paolo Arata

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-04-26

La parlamentare regionale siciliana contro gli affari a Calatafimi. E il suo nome finisce nelle intercettazioni

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La deputata del Movimento 5 Stelle Valentina Palmieri, vicepresidente della Commissione ambiente della Regione Sicilia, è intervenuta per bloccare l’impianto “Biometano Gallitello”, che sarebbe dovuto sorgere a Calatafimi Segesta (Trapani), proposto dalla Solgesta Srl: l’azienda riconducibile all’ex parlamentare forzista Franco Paolo Arata, coinvolto insieme al sottosegretario leghista Armando Siri e al “re dell’eolico” Vito Nicastri, nell’inchiesta della Procura di Palermo sull’energia rinnovabile. Racconta oggi Il Fatto:

“Sul caso della Solgesta avevo letto l’avviso sul sito della Regione che mi aveva fatto drizzare un po’ le orecchie – spiega –perché c’è sempre il rischio d’in fi l tr azione della mafia, quando si parla di impianti di biometano o analoghi”. La deputata decide così di fare richiesta di accesso agli atti per visionare il progetto, ma capisce subito che qualcosa non quadra. “Non abbiamo avuto riscontri dalla Regione, e c’è stata una generale mancanza di trasparenza. Non si trattava nemmeno di biometano, ma di un impianto che andava a incenerire rifiuti organici”.

Dopo una relazione di Legambiente che evidenzia diverse criticità,il sindaco di Calatafimi Segesta decide di revocare in autotutela la procedura relativa al progetto de ll ’impianto. “Non pensavo che questa battaglia potesse avere un riscontro tale, e diventare un caso nazionale…”.

La deputata viene citata anche nelle carte giudiziarie, perché Arata è prima preoccupato per la sua azione e poi, dopo aver contattato Siri, si rilassa:

QUELLA della mancata costruzione dell’impianto della Solgesta, specie alla luce de ll ’inchiesta che sta riscaldando da giorni il clima politico nazionale, è “una piccola battaglia vinta”.“Spero che questa vicenda possa sortire altri effetti positivi –conclude Palmeri –magari un’accelerazione dell’iter di approvazione del piano rifiuti e degli impianti pubblici alla Regione, per risolvere l’emergenza: nella mia Sicilia c’è ancora molto da fare”.

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