La storica decisione dell’Unione europea sulla “protezione temporanea” ai profughi che scappano dall’Ucraina

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-03-03

L’Unione europea applica una direttiva scritta nel 2001 e mai messa in atto, quella sulla “protezione temporanea” per i profughi. Chi scappa dalla guerra in Ucraina riceverà un visto annuale rinnovabile

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Il Consiglio Affari interni dell’Unione europea ha raggiunto un’intesa sull’applicazione della direttiva per la protezione temporanea “per chi fugge dalla guerra in Ucraina”: lo conferma il ministro dell’Interno francese Gerald Darmanin, che parla di un “accordo storico”. “L’Ue è unita e solidale”, ha affermato l’esponente del governo di Emmanuel Macron. Nelle ultime ore la presidenza del Consiglio Ue ha lavorato ad una dichiarazione politica da allegare alla direttiva per regolare il tema dei “non ucraini” in fuga su cui alcuni Paesi – in particolare la Polonia – avevano espresso perplessità.

La storica decisione dell’Unione europea sulla “protezione temporanea” ai profughi che scappano dall’Ucraina

Secondo le stime dell’Unhcr circa centomila profughi al giorno stanno lasciando l’Ucraina. L’Onu stima che potrebbero arrivare in Europa tra i 3 e i 7 milioni di persone, in maggioranza donne e bambini, visto che gli uomini non possono lasciare il Paese. Come ha spiegato parlando al Senato nei giorni scorsi il presidente del Consiglio Mario Draghi, la direttiva “garantisce agli ucraini in fuga di soggiornare nell’Ue per un periodo di un anno rinnovabile, evitandogli di dover attivare onerose procedure di asilo dopo i 90 giorni di soggiorno senza visto”. Si tratta di una direttiva scritta nel 2001 ma mai applicata fino ad oggi. Oltre alla Polonia, che ha fatto ostruzione per via della sua vicinanza con l’Ucraina, anche la Danimarca si è mostrata reticente, non avendo mai recepito le indicazioni di Bruxelles.

Il testo non impone una redistribuzione dei richiedenti asilo tra i vari Paesi membri, ma promuove un equilibrio degli sforzi, visto che la protezione temporanea è attuata in tutti i Paesi dell’Ue tramite una decisione del Consiglio. Chi finisce sotto l’ombrello della protezione temporanea ha diritto a lavorare, può accedere all’istruzione per adulti, alla formazione professionale, ottenere un alloggio adeguato, assistenza sociale, sostegno economico e cure mediche. I minori possono all’istruzione alle stesse condizioni dei cittadini del Paese ospitante. Se alcuni membri della stessa famiglia hanno ottenuto protezione temporanea in diversi Paesi dell’Ue, o se alcuni membri della famiglia non sono ancora nell’Ue, devono avere il diritto al ricongiungimento nello stesso Paese dell’Ue.

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