La deputata M5S contro il candidato sindaco di Palermo

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-05-10

Chiara Di Benedetto, deputata siciliana del MoVimento 5 Stelle vicina ai sospesi Riccardo Nuti, Giulia Di Vita e Claudia Mannino, oggi su Facebook rompe il silenzio imbarazzato degli eletti grillini sulla vicenda dell’audio “rubato” in cui il componente dello staff comunicazione Andrea Cottone lancia accuse contro Ugo Forello e Addiopizzo all’uditorio dei deputati e senatori dell’isola. …

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Chiara Di Benedetto, deputata siciliana del MoVimento 5 Stelle vicina ai sospesi Riccardo Nuti, Giulia Di Vita e Claudia Mannino, oggi su Facebook rompe il silenzio imbarazzato degli eletti grillini sulla vicenda dell’audio “rubato” in cui il componente dello staff comunicazione Andrea Cottone lancia accuse contro Ugo Forello e Addiopizzo all’uditorio dei deputati e senatori dell’isola.
chiara di benedetto
La deputata dice cose molto interessanti nello status. In primo luogo afferma che i partecipanti alla riunione erano consapevoli della registrazione, al contrario di quello che affermano oggi molto quotidiani. C’è da segnalare in ogni caso che non è reato registrare conversazioni anche tra privati: il reato dipende semmai dall’uso che se ne fa. Poi però la deputata afferma:

Non siamo i responsabili della diffusione dell’audio; È vero, piuttosto, che l’audio è agli atti come prova processuale per la difesa, depositato presso la Procura di Palermo, dalla quale, è sotto gli occhi di tutti, vi è una costante fuga di notizie che subiamo da mesi.

E qui quello che dice la Di Benedetto è discutibile. Perché non è affatto detto che la registrazione, che risale al luglio 2016, sia finita dalla procura in mano all’attivista Alessandro Ventimiglia che l’ha pubblicata su Youtube. Anche perché è stata depositata, secondo quanto raccontato dagli stessi deputati, soltanto pochi giorni fa. È certo che la registrazione sia stata pubblicata solo dopo il deposito ma non ci sono prove che la pubblicazione sia avvenuta a causa dello stesso. Non ci sono poi particolari “fughe di notizie” che il M5S (o chissà chi) sta subendo da mesi e in ogni caso l’accusa nei confronti della procura andrebbe provata. Ma è più interessante quello che la Di Benedetto sostiene successivamente:

È evidente il tentativo di distogliere l’attenzione dal contenuto dell’audio. Mi auguro che la Procura voglia fare chiarezza e che venga aperto al più presto un fascicolo nell’interesse dei cittadini e anche del Movimento 5 stelle che continuerò sempre a difendere da chi vuole fermarlo.

La Di Benedetto dice infatti che si vuole distogliere l’attenzione dal contenuto dell’audio che accusa Forello, tornando quindi a prendersela con il candidato sindaco di Palermo. Eppure, se questa conversazione avesse rappresentato una prova così decisiva, non si capisce perché Nuti & Co. non l’abbiano consegnata agli inquirenti all’epoca del primo esposto contro Forello o durante gli interrogatori con il PM prima del rinvio a giudizio. In secondo luogo, le affermazioni contenute nella registrazione non costituiscono di per sé prove visto che non sono state vagliate in nessun modo e Addiopizzo ha fornito invece documenti che ne smentiscono la sostanza. Ma soprattutto: Ugo Forello non era il candidato del M5S a Palermo ormai accettato da tutti e certificato dallo staff?
EDIT ore 16:08: Cottone si scusa con Forello per quanto detto nel famoso audio rubato e dice che non ci sono dubbi da chiarire, al contrario di quanto sosteneva la deputata Di Benedetto:

La conversazione avvenuta negli uffici di Montecitorio tra Andrea Cottone e alcuni deputati del M5s su Ugo Forello e su Addiopizzo contenevano “dati, notizie o valutazioni sommarie non supportate da specifica documentazione” e costituiva “l’avvio di un iter che, a seguito di ulteriori chiarimenti, ha sciolto ogni dubbio e chiarito che le circostanze prospettate in quella conversazione si sono rilevate prive di fondamento”. Lo afferma il responsabile comunicazione del M5s Andrea Cottone, sulla sua pagina Fb dove premette: “Qualcuno, purtroppo, ha deciso di strumentalizzarmi”.
“Mi scuso chiaramente con tutte le persone coinvolte e, in particolare, col comitato Addiopizzo e con Ugo Forello nei confronti dei quali, in quella sede, non si sono mai volute formulare accuse di alcun tipo né, tantomeno, esprimere alcun intento diffamatorio” scrive il giornalista. Per Cottone, “è noto, infatti, come l’esperienza di Addiopizzo abbia negli anni contribuito al progresso della città di Palermo e meriti, pertanto, tutto il più profondo rispetto. Mi preme rilevare, infine, come mi sono immediatamente attivato per denunciare l’accaduto alle autorità competenti richiedendo di accertare e individuare ogni eventuale responsabilità nonché intraprendere ogni iniziativa necessaria a inibire la divulgazione dell’audio e, per quanto possibile, a rimuovere quella in atto”. Il giornalista dell’ufficio comunicazione M5s si dice dispiaciuto “oggi più che mai, per la diffusione di un audio di natura altamente riservata e in alcun modo destinato alla divulgazione che non solo lede la mia privacy ma rappresenta anche una grave violazione della natura e della riservatezza dell’incarico all’epoca conferitomi nonché, eventualmente, della inviolabilità del domicilio stesso della Camera dei Deputati”.

Intanto il video è stato rimosso per aver violato i termini di servizio di Youtube:
video rimosso

Leggi sull’argomento: Ugo Forello: la vera storia dietro l’audio su Addiopizzo e il candidato M5S a Palermo

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