Ora l’Ucraina raccomanda ai suoi negoziatori di “non toccare niente” per paura di nuovi avvelenamenti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-29

Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha raccomandato i delegati a negoziare la pace con la Russia di “evitare di mangiare, bere e toccare le superfici”

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Dopo l’indiscrezione lanciata nella serata di ieri dal Wall Street Journal di un possibile avvelenamento di alcuni negoziatori ucraini e dell’oligarca russo Roman Abramovich avvenuto durante le contrattazioni per la pace tra il 3 e il 4 marzo, il governo di Kyiv corre ai ripari e cerca di proteggere i propri delegati. Il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba ha dichiarato: “Consiglio a chiunque si trovi a negoziare con la Federazione russa di non mangiare o bere e preferibilmente evitare di toccare  qualunque superficie”. Suggerimenti per evitare il contatto con sostanze potenzialmente pericolose o addirittura mortali, visto che casi simili non mancano, da Alexei Navalny a Alexander Litvinenko, all’ex presidente ucraino Viktor Yushchenko e all’ex agente dell’intelligence militare russa Sergei Skripal: tutti raggiunti da agenti nervini, polonio o altre sostanze sconosciute che hanno causato un degeneramento dello stato di salute o addirittura la morte.

Ora l’Ucraina raccomanda ai suoi negoziatori di “non toccare niente” per paura di nuovi avvelenamenti

La notizia, pubblicata ieri dal Wall Street Journal e dal team di giornalismo investigativo Bellingcat, afferma che Abramovich e gli altri due avrebbero sofferto di chiari sintomi di avvelenamento, occhi rossi, lacrimazione costante e dolorosa, desquamazione e caduta della pelle del volto e delle mani, durati un giorno e una notte. Il Financial Times sostiene l’ex patron del Chelsea avrebbe addirittura perso la vista per alcune ore. Un portavoce dell’oligarca russo ha confermato l’avvelenamento alla BBC, che avanza anche delle ipotesi sui mandanti: estremisti russi. Secondo Bellingcat, che sostiene di aver consultato esperti locali, “non si tratterebbe di novichok” come nei casi di Skripal e Navalny, ma di un altro agente chimico in piccole proporzioni e con tossine non fatali, “probabilmente a base di porfirina, organofosfati o un composto biciclico”. Ne sarebbe stata utilizzata volutamente una dose ridotta e non letale, per lanciare un avvertimento.

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