“Silvia for President”, il murales di Berlusconi che spiega perfettamente queste elezioni per il Quirinale

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-21

Lo street artist parlerminato Tvboy ha raffigurato nel quartiere Cinque Vie di Milano un Silvio Berlusconi in versione femminile che invoca la sua elezione a Presidente della Repubblica

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“Una donna al Quirinale”: è il leitmotiv di una fetta di Parlamento, in particolare quella riconducibile al Movimento 5 Stelle, ma che rimbalza da destra a sinistra (letteralmente) più come una bandierina da piantare in nome dell’uguaglianza di genere che come vera e propria battaglia ideologica. Al punto da lasciar filtrare il messaggio “una donna, purché sia”, banalizzando il ruolo che andrebbe a ricoprire e gettando soltanto ulteriore discredito sui nomi circolati (che, al momento, sono quelli di Casellati, Moratti e Severino). Un concetto sintetizzato perfettamente dallo street artist palermitano Tvboy, pseudonimo di Salvatore Benintende, che nel quartiere Cinque Vie a Milano ha raffigurato Silvio Berlusconi in versione femminile, con un cartello “Silvia for President”. Il corpo di donna è particolarmente sessualizzato, ed è impossibile non leggerci un riferimento al trascorso a luci rosse dell’ex Cav.

“Silvia for President”, il murales di Berlusconi che spiega perfettamente queste elezioni per il Quirinale

L’opera di Benintende si inserisce in un filone – quello di paragonare Berlusconi ad una donna in vista delle elezioni per il Presidente della Repubblica – già percorso da Sabina Guzzanti a Propaganda Live. Ospite di Diego Bianchi, Guzzanti – a nome di B. – aveva lanciato una provocazione esilarante: “Mi candido ad essere il primo presidente donna della storia repubblicana, una proposta che la sinistra non potrà rifiutare”. “Nessuno mi potrà accusare di aver comprato i voti in parlamento. Come si fa a impedire a una donna di fare shopping?”.  Berlusconi-Guzzanti aveva bene in mente chi sono i responsabili del suo insuccesso: “Vi trovo invecchiati” disse salutando senza però avere alcuna intenzione di mollare la presa in vista delle elezioni per il Quirinale. E si congedò con una promessa che sembrava più una minaccia: “Mi ricandiderò tra sette anni”.

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