Attualità
Tutte le volte che Francesca Donato ha detto di voler uscire dalla UE (anche se ora dice di no)
Giovanni Drogo 11/11/2019
L’europarlamentare leghista ha sostenuto su Twitter di non aver mai detto di voler uscire dall’Unione Europea e che chi lo fa è in malafede perché confonde l’eurozona con la UE. Ma l’onorevole Donato mente: ecco tutte le volte che ha detto che bisognava uscire dalla UE (oltre che dall’euro). Fortuna che oggi ha cambiato idea!
Tutti ormai abbiamo imparato ad apprezzare Francesca Donato, europarlamentare europea della Lega, sovranista e fondatrice del progetto Eurexit. Da quando è stata eletta al Parlamento Europeo la bionda avvocatessa della Lega ha fatto sapere che non vuole più uscire dall’euro ma che vuole cambiare l’Europa “dal di dentro”.
Francesca Donato: la sovranista che ha detto sì all’euro e no all’Eurexit
Ma guai a dire invece che l’onorevole Donato ha abbandonato l’idea di uscire dall’Unione Europea o che in passato abbia mai sostenuto la necessità di dover uscire dall’UE. Perché questa è una Fake News a questo articolo, come ha scritto l’europarlamentare della Lega su Twitter qualche giorno fa in risposta e alla segnalazione di un utente che aveva notato come il sito del progetto Eurexit non fosse in regola con il GDPR europeo.
Tutte menzogne, sostiene Francesca Donato, che addirittura in un altro cinguettio tira in ballo l’hate speech sostenendo di essere in pratica vittima di un odiatore o del sistema che fomenta l’odio online. Ma dire che il sito non rispetta il GDPR è un’informazione tecnica, e non è una balla, come ammesso dalla stessa Donato. E la faccenda che lei non vuole uscire dalla UE?
Effettivamente lo scopo del Progetto Eurexit non è quello di uscire dall’Unione Europea ma quello di dare vita ad «movimento che avesse come scopo fondamentale l’uscita dell’Italia dall’Eurozona». Il problema è che qualche tempo fa la Donato ha dichiarato che l’Eurexit «allo stato non è tra i nostri obiettivi» e che «confido si riesca a livello europeo a modificare le regole dell’Eurozona per rendere l’euro sostenibile e rilanciare la crescita». Eppure il sito con tutto il programma per uscire dall’euro è ancora lì.
Quando Francesca Donato voleva uscire dalla UE
Rispondendo allo stesso utente (prima di bloccarlo) l’europarlamentare si dice sorpresa che una persona che la critica per le sue idee politiche non sappia la differenza tra euro e UE. Perché l’associazione progetto Eurexit di cui è fondatrice e presidente mira ad uscire dalla moneta unica e non dall’Unione Europea. O almeno così sembra. Perché è vero che leggendo la documentazione sul sito si scopre che per la Donato «l’Italia, uscendo per prima dall’euro e ponendosi in prima linea nella battaglia per lo scioglimento dell’eurozona, rimarrà all’interno dell’Unione europea, ma con un ruolo di maggiore rilievo e di “locomotiva della democrazia”».
Ma il concetto è poco chiaro perché, come si legge nel documento dal nome “Eurexit Strategy”, «ci si dovrebbe fare promotori di una “Nuova Europa” costituita come rete di sovranità nazionali autonome ma coordinate tra loro in modo virtuoso». La struttura di questa “Nuova Europa” (che curiosamente non si chiama “Nuova Unione Europea”) è alquanto fumosa, come lo sono tutti i progetti di quelli che predicano l’uscita dall’Euro (ma poi se la rimangiano).
Fermo restando che eurozona ed Unione Europea sono due cose diverse, dove la prima è la comunità degli stati della UE che fanno parte dell’euro è vero che la Donato non ha mai detto di voler uscire dall’euro? No. Ad esempio in un tweet del 2014 quando la Lega proponeva di sospendere il trattato di Schenghen la Donato era più drastica: «proposta mia: vogliamo chiudere frontiere in Europa? Uscire da UE». La questione non era assolutamente monetaria ma della libera circolazione delle persone e dei cittadini. Un concetto che la Donato sentiva la necessità di ribadire anche nel tweet successivo dove invitava a dire «uscire da UE. Punto».
Qualcuno dirà che è una dichiarazione isolata. Eppure in una conversazione con Claudio Borghi in cui la futura europarlamentare leghista era categorica e chiedeva che la posizione ufficiale della Lega diventasse «fuori da UE dato che nella realtà UE NON SI CAMBIA». E non solo la posizione ufficiale della Lega non divenne quella (la Lega si inventò il trucchetto di “cambiare i trattati europei” per abolire quello di Maastricht e far finire l’euro per tutti) ma addirittura oggi la Donato va in giro dicendo che si può cambiare la UE dall’interno. Il fatto che sia stata eletta in una di quelle istituzioni europee dalle quali l’Italia avrebbe dovuto uscire è solo una coincidenza.
Qualcuno potrebbe dire che in fondo questo è quello che sosteneva la Donato nel 2014 e che sono passati cinque anni. Eppure nel febbraio del 2018 la Donato cinguettava «solo quando saremo fuori da questa
[emoji della merda]di UE» e nel novembre dello scorso anno sosteneva che «il dialogo con l’UE» fosse una «gigantesca presa in giro: vogliono schiacciarci, punto. Qui la scelta è solo una: consegnare le armi o giocarsi il tutto per tutto». A scanso di equivoci per lei «la resa è inaccettabile» quindi resta solo un’altra possibile opzione.
Ma cercando bene ci sono letteralmente decine di tweet dove l’onorevole Donato caldeggia la causa dell’uscita dall’Unione Europea, spiegando che fuori dalla UE c’è vita, che solo gli eurofanatici non lo capiscono e che fuori dall’Unione l’Italia potrebbe diventare come la Russia di Putin (non si capisce se significa con un Presidente che ha trovato il modo di restare al potere per 24 anni o altro). Delle due l’una: o Francesca Donato non si ricorda di aver scritto tutte queste cose, oppure mente quando dice di non aver mai detto di voler uscire dall’UE. In realtà ci sarebbe anche una terza opzione: la Donato confonde l’euro con l’Unione Europea. Ma ci pare poco probabile visto che è esattamente ciò che rinfaccia a chi la critica. Riassumendo: Francesca Donato ha sostenuto la necessità di uscire dalla UE e dall’euro. Poi è stata eletta al Parlamento Europeo e ha abbandonato l’idea di una eurexit e pure quella di uscire dalla UE. E poi dicono che l’europeismo non fa miracoli.
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