Donald Trump e il filmato manipolato per cacciare un giornalista della CNN

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-11-09

Durante l’ultima conferenza stampa alla Casa Bianca il Presidente è stato messo in difficoltà dalle domande dell’inviato della CNN e ha deciso di sospendergli il pass. Secondo la Casa Bianca però il motivo è che il giornalista ha “messo le mani addosso” ad un’addetta stampa, ma il video che lo dimostra è stato alterato

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Che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump abbia un cattivo rapporto con i giornalisti e con la stampa è noto. Così come è noto che all’inquilino della Casa Bianca risultino particolarmente sgraditi alcune testate giornalistiche e alcuni network televisivi colpevoli, a suo dire, di diffondere fake news sul suo conto e quindi di mentire alla Nazione. L’ultimo episodio riguarda Jim Acosta, corrispondente dalla Casa Bianca per la CNN che nei giorni scorsi è stato protagonista di un battibecco con il presidente.

Cos’è successo alla Casa Bianca il 7 novembre?

Per la verità Acosta aveva semplicemente fatto notare – parlando della “carovana” che dall’Honduras sta lentamente risalendo l’America Centrale – che non c’era alcuna invasione in atto visto che i migranti si trovano letteralmente a centinaia di chilometri dal confine statunitense. Trump ha tagliato corto dicendo che non era compito suo (di Acosta) guidare il Paese. Acosta a quel punto ha giocato la carta della domanda sull’inchiesta sul Russiagate scatenando l’ira del Presidente che ha detto che la CNN avrebbe dovuto vergognarsi di avere Acosta come dipendente. Ma la cosa non è finita lì, perché successivamente Acosta si è visto ritirare il pass che consente l’accesso alla Casa Bianca e alle conferenze stampa di Trump. Il motivo lo ha spiegato in un tweet Sarah Sanders, la capo ufficio stampa del Presidente che ha accusato Acosta di aver messo le mani addosso ad una delle addette stampa della Casa Bianca che si occupa della “gestione” dei microfoni durante gli incontri.

Nel video pubblicato dalla Sanders si vede Acosta “aggredire” l’addetta che stava per togliergli di mano il microfono dopo che Trump aveva detto che non avrebbe più risposto alle domande della CNN. C’è però un problema. Quel video al rallentatore e la zoomata sul bracco di Acosta enfatizzano volutamente il gesto del giornalista della CNN per dare l’impressione che sia davvero colpevole.

Guardando il video alla velocità normale, ovvero quella a cui sì è svolta realmente l’azione, la versione dei fatti data dalla Casa Bianca non regge. Perché si vede semplicemente Acosta gesticolare con la mano libera all’indirizzo del Presidente mentre l’addetta stampa cerca di sottrargli il microfono. Nel tweet della Sanders manca anche l’audio, perché altrimenti si sarebbe sentito il giornalista della CNN dire “pardon me madam but I’m..”. Insomma il contatto c’è stato ma non è stato intenzionale e Acosta non ha davvero messo le mani addosso ad un’impiegata della Casa Bianca.

Le prove della manipolazione del filmato di Jim Acosta

Ma c’è di più, in base ad un’analisi sui due filmati, quello originale mandato in onda da C-Span e quello pubblicato dalla Casa Bianca ci sono altre discrepanze. Nel video qui sotto (dove il filmato di C-Span e a sinistra) nella versione data dalla Sanders – e quindi dalla Casa Bianca – alcuni frame vengono ripetuti. Un’aggiunta che ha come risultato l’effetto di esagerare il gesto di Acosta. È emerso poi che il video utilizzato nel tweet di Sarah Sanders è in realtà stato creato e postato originariamente su Twitter da Paul Joseph Watson, noto per essere un collaboratore del sito di estrema destra Infowars. A sua volta Watson ha dichiarato a Buzzfeed di aver semplicemente scaricato il video (in realtà una GIF) da un tweet di The Daily Wire.

Il filmato quindi è stato manipolato, non dalla Casa Bianca direttamente, ed è stato utilizzato per giustificare l’esclusione della CNN dalle conferenze stampa presidenziali e degli altri membri del gabinetto di Trump. La reale motivazione per cui il pass di Acosta è stato revocato è – secondo la CNN – «una ritorsione per le domande che hanno messo alle strette il Presidente durante la conferenza stampa».

jim acosta sarah sanders cnn video trump - 1

In relazione alla costruzione della narrativa sull’episodio, che è stato trasformato in “incidente” e addirittura in aggressione, il Washington Post parla apertamente di manipolazione del filmato e di visual propaganda. Mentre Sarah Sanders durante un incontro coi giornalisti si è limitata a ribadire che “c’è stato un contatto fisico” quello che emerge dall’analisi dei due filmati è che dopo aver accusato la CNN di diffondere fake news sul suo conto l’Amministrazione Trump sta effettivamente diffondendo notizie false, anzi creando notizie false, per poter giustificare il suo comportamento nei confronti della stampa e continuare a presentarsi – anche se questa volta la vittima è una stagista e non direttamente il presidente – come vittima dei giornali.

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