Politica

“Di Maio onesto, Zingaretti generoso”: Don Travaglio benedice il governo M5S-PD

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-08-27

Un editoriale di elogi al buonsenso, all’onestà e alla generosità delle parti in causa che nasconde un po’ di nervosismo per il voto su Rousseau

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Il governo M5S-PD non è ancora nato e lo stallo aperto ieri sul nome di Giuseppe Conte come presidente del Consiglio non si è ancora risolto nonostante la lunga riunione tra il premier, Di Maio, Zingaretti e Orlando, eppure Don Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano lo benedice già elogiando i maggiorenti del patto non ancora stretto in una maniera persino inusuale per lui, ma che nasconde un certo nervosismo per il voto su Rousseau che potrebbe rimettere in gioco tutto:

Di Maio è stato abile (e generoso, come Fico) a giocarsi l’unico asso in mano, cioè Conte, che compatta il MSS, garantisce i militanti in una svolta così ardua, allarga la platea degli elettori e accompagna il movimento all’esame di maturità. Zingaretti è stato onesto (e pure lui generoso) a ritirare l’assurdo veto su Conte, che nessuno (nemmeno tra i suoi) avrebbe capito, per salvare per un altro po’ l’unità del Pd.

Ora si spera che i ministri siano all’altezza. E magari che si intraveda un programma, che è – insieme al tasso di litigiosità – il vero banco di prova di un governo che potrebbe rimettere a cuccia Salvini, ma anche resuscitarlo. Ora i 5Stelle temono il voto degli iscritti su Rousseau (allora forse non è truccato).

travaglio governo pd-m5s

Ma sarebbe stupefacente se fosse negativo: Rousseau, quello vero, ragionava. Cos’è il Pd lo sappiamo tutti, ma pure cos’è la Lega. Anche un anno fa, nel voto sul contratto con Salvini, si parlò di”rivolta sul web”. E il programma del Pd – per quanto vago e cangiante – è meno distante da quello grillino di quello leghista. Chi ha il maldipancia va capito, ma deve sapere che il Conte 2 0 2.0 in salsa giallo-rosa è la peggiore soluzione eccettuate tutte le altre. Che sarebbero solo due.

1) Il voto subito, cioè un governo Salvini-Meloni-B. che cancellerebbe le leggi-bandiera del MSS. Anche se il M5S passasse dal 17 al 24%, il Rosatellum regalerebbe il cappotto alla destra, al Nord e nei collegi del Sud. E per il proporzionale puro ci vuole un governo, e un governo che lo voglia.

2) Il ritorno con la Lega, oltre a spaccare i grillini che Di Maio ha riunito sotto le ali di Conte, segnerebbe il loro divorzio dal premier per ora e per sempre; e li esporrebbe all’ennesima fregatura da quel campione di slealtà che è Salvini.

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