M5S-PD, l’accordo per il governo non c’è ancora ma arriva Conte a Palazzo Chigi

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-08-26

Dopo un incontro interlocutorio tra Zingaretti e Di Maio durato meno di mezz’ora, alle 21 è previsto un nuovo appuntamento: ci sarà anche il premier. Il M5S deve anche affrontare lo scoglio del voto su Rousseau. Il totoministri eventuale intanto entra nel vivo

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L’accordo tra Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle non è stato raggiunto perché rimane aperto il nodo della premiership. Ovvero, come fanno sapere fonti del Partito Democratico all’ANSA e all’AdnKronos, sul nome di Conte il PD non ha ceduto, ma dopo un primo incontro interlocutorio tra Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio durato meno di mezz’ora alle 21 è previsto un nuovo incontro del Pd con il M5S. Parteciperanno all’incontro Nicola Zingaretti con il vicesegretario Andrea Orlando per il Pd e il Premier Giuseppe Conte con Luigi Di Maio per il MoVimento 5 Stelle.

Zingaretti verso il Conte Bis con Di Maio ministro

L’accordo deve essere ancora presentato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A quanto pare PD e M5S non convergono su Giuseppe Conte presidente del Consiglio e rimane quindi aperto anche il nodo di Di Maio ministro. Zingaretti non ha quindi ancora tolto il veto su entrambe le condizioni che aveva posto in questi giorni. Secondo quanto apprende l’agenzia Dire da fonti Pd, nella proposta di accordo sul governo ‘giallorosso’ avanzata dal M5S, ora al vaglio dei vertici dem riuniti al Nazareno, il segretario Nicola Zingaretti ricoprirebbe il ruolo di vicepremier insieme al capo politico del Movimento, Luigi Di Maio. Secondo il M5S in ogni caso questo significa che il veto su Conte sta per cadere.

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Il segretario del PD è arrivato a Palazzo Chigi, dove già era presente Di Maio. Nella sede del governo non si trova invece il presidente Giuseppe Conte, che sta rientrando dal G7 di Biarritz. Intanto l’agenzia di stampa ANSA fa sapere che il M5s sarebbe intenzionato a verificare sulla sua piattaforma Rousseau il “sentiment” degli iscritti al MoVimento riguardo l’ipotesi di governo con il PD. La data della consultazione tuttavia non sarebbe stata ancora fissata. Zingaretti è uscito da Palazzo Chigi alle 18,30, dopo meno di mezz’ora di incontro. Subito dopo è tornato nella sede del PD al Nazareno. Il segretario del PD ha avvisato tramite il suo staff gli organizzatori della festa dell’Unità di Livorno che non potrà essere presente domani, a causa degli impegni istituzionali in corso a Roma per la crisi di governo in atto, di non poter prendere parte al dibattito previsto domani 27 agosto durante la manifestazione. Le consultazioni del Quirinale riprenderanno da domani alle 19.

I ministri del governo Conte Bis

Intanto l’Adn Kronos scrive che ci sono bocche cucite tra i 5 Stelle dopo il vertice convocato nel primo pomeriggio da Luigi Di Maio per fare il punto sulla crisi di governo mentre entra nel vivo la trattativa col Pd. Il leader M5S ha lasciato l’abitazione privata in cui si è tenuta la riunione senza rispondere alle domande dei cronisti. Non una parola anche dai capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva. Quest’ultimo si è limitato a dire: “Aspettiamo l’incontro tra Di Maio e Nicola Zingaretti”. Hanno preso parte al vertice anche Davide Casaleggio, i ministri Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro, il sottosegretario Vito Crimi, il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra e il socio di Rousseau Massimo Bugani.
Riguardo i possibili ministri del governo Conte Bis Repubblica scrive oggi:

A proposito di una futura compagine governativa – secondo indiscrezioni – papabili per il ministero dell’Interno ci sarebbero l’attuale presidente del Copasir Lorenzo Guerini (obbligato a lasciare la carica che per legge spetta alle opposizioni), e l’attuale capo della Polizia Franco Gabrielli.

ministri governo pd-m5s
Il totoministri: conferme e cambi (Corriere della Sera, 25 agosto 2019)

Si parla del responsabile economico del pd, Antonio Misiani, all’Economia e della vicesegretaria dem Paola De Micheli allo Sviluppo economico, mentre Paolo Gentiloni sarebbe in corsa per la carica di Commissario Europeo. Le richieste dal fronte grillino potrebbero riguardare – oltre il premier – tra gli altri il ministero degli Esteri per Di Maio.

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