Marco Travaglio e Renzi che difende Berlusconi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-28

Il direttore del Fatto: Renzi difende Berlusconi, la procura che indaga è la stessa che ha messo nei guai il babbo

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Marco Travaglio va oggi all’attacco di Matteo Renzi che ieri ha difeso Silvio Berlusconi sulla vicenda dell’indagine per le stragi del 1992 aperta dalla procura di Firenze nei confronti del Cavaliere: “…Vedere che qualche magistrato della procura della mia città da anni indaghi sull’ipotesi che Berlusconi sia responsabile persino delle stragi mafiose o dell’attentato a Maurizio Costanzo mi lascia attonito… Berlusconi va criticato e contrastato sul piano della politica. Ma sostenere 25 anni dopo, senza uno straccio di prova, che egli sia il mandante dell’attentato mafioso contro Costanzo significa fare un pessimo servizio alla credibilità di tutte le Istituzioni”, ha detto ieri Renzi. E Travaglio replica:

Infatti, appena s’è diffusa la notizia che l’inchiesta di Firenze sui mandanti occulti delle stragi comprende l’attentato a Costanzo, l’impunito ha bruciato sul tempo gli altri leader di centrodestra, da Salvini alla Meloni, nel difendere in simultanea con Sallusti e Farina-Betulla il martire perseguitato dalle toghe fiorentine. Le stesse – ma è solo una coincidenza – che han fatto arrestare il su babbo e la su mamma e indagano sugli strani finanziatori della Leopolda. Renzi non sa nulla dell’inchiesta sulle stragi, e questa non è una colpa: c’è il segreto investigativo.

Ma, se invoca a ogni piè sospinto “sentenze” possibilmente “definitive”, dovrebbe sapere qualcosa di quelle che han condannato i boss delle stragi (anche grazie ai pm di Firenze) e soprattutto quella che ha condannato Marcello Dell’Utri a 7 anni per mafia; senza contare quella di I grado sulla Trattativa (altri 12anni a Dell’Utri). Così eviterebbe di fare lo gnorri sull’indagine riaperta due estati fa (non dalla Procura, ma dal gip) sull’ipotesi che B. e Dell’Utri siano coinvolti nell’ideazione di quelle stragi. O di approfittare dell’ignoranza generale (diffusa a piene mani dall’apposita stampa) per dire scemenze come “senza uno straccio di prova”.

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