Opinioni
Il buffet (vietato) di Toti e Bucci in Liguria
di dipocheparole
Pubblicato il 2020-05-21
Un video girato ieri dall’Agenzia Dire ritrae la nomenclatura genovese riunita intorno a prelibatezze di ogni genere. In prima fila, racconta oggi Il Fatto Quotidiano c’è il sindaco Marco Bucci. Presenti tra gli altri il governatore Giovanni Toti, l’assessore regionale Ilaria Cavo e gli assessori comunali Pietro Piciocchi e Simonetta Cenci. Il punto, secondo il […]
Un video girato ieri dall’Agenzia Dire ritrae la nomenclatura genovese riunita intorno a prelibatezze di ogni genere. In prima fila, racconta oggi Il Fatto Quotidiano c’è il sindaco Marco Bucci. Presenti tra gli altri il governatore Giovanni Toti, l’assessore regionale Ilaria Cavo e gli assessori comunali Pietro Piciocchi e Simonetta Cenci. Il punto, secondo il Pd e l’opposizione, è che le ordinanze della Regione vieterebbero i buffet. Il governatore e il sindaco di Genova si sono quindi fatti ritrarre in prima fila (senza protezioni) al banchetto dell’ex Albergo dei poveri:
L’OCCASIONE era troppo ghiotta per lasciarsela scappare. Finita la grande paura, devono essersi detti gli organizzatori, via libera al sacro buffet. E qui parlano le immagini: in prima fila ecco schierarsi Bucci che si presenta al tavolo e comincia ad addentare tartine. Niente mascherina, ovviamente visto che si mangia, ma neanche guanti. Non è il solo: altri ospiti seguono l’esempio del primo cittadino. Nelle retrovie si vedono persone che parlano senza protezioni e, si direbbe, senza distanze di sicurezza. Forse un lampo di golosità. O magari un gesto politico, in una regione che si è schierata a favore della riapertura anticipata.
Insomma, la tartina come atto di protesta contro il governo. Il video non è sfuggito all’opposizione. Soprattutto al Pd: “Ci risulta – scrive il partito di centrosinistra –che i presenti abbiano banchettato in spregio alle ordinanze anti-contagio, prelevando senza guanti e mascherine da cabaret di focaccia e cesti di patatine. Iltutto, mentre bare ristoranti dopo due mesi di chiusura sono costretti a rispettare regole rigidissime per la consumazione di cibi al banco e al buffet”.