Come Toninelli ha fatto uscire di nascosto dal ministero l’analisi costi-benefici TAV

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-02-07

Il machiavellico ministro martedì ha fregato i due sottosegretari leghisti che erano a caccia del documento. Poi ha messo di rispondere al telefono

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Marco Imarisio sul Corriere della Sera racconta oggi una storia divertentissima che riguarda quel genio machiavellico di Danilo Toninelli e i suoi due sottosegretari leghisti, Edoardo Rixi e Armando Siri. Il ministro più improbabile del mondo l’altroieri aveva un problema: doveva inviare l’analisi costi-benefici sulla TAV alla Francia mentre Rixi e Siri erano a caccia del documento per la battaglia della Lega sull’Alta Velocità. Toninelli li ha fregati alla grande:

Martedì, primo pomeriggio. Il viceministro Edoardo Rixi e il sottosegretario Armando Siri, i due leghisti alle Infrastrutture, lasciano i loro uffici per impegni elettorali dopo una giornata tranquilla. Come al solito hanno mandato i loro collaboratori dai pari grado pentastellati e dal capo di gabinetto di Danilo Toninelli a chiedere lumi sul benedetto dossier.

Ormai è trascorso un mese, pieno di veleni e discussioni, da quando il professor Marco Ponti e i suoi esperti l’hanno consegnata. Sarebbe anche arrivato il momento di vederla, ripetono da giorni gli esponenti e i tecnici in quota Carroccio. Abbiamo bisogno di un po’ di tempo per ultimare la traduzione, è la risposta. Passa un’ora e verso le 16.30 un funzionario chiama un esponente dell’ignaro plotone leghista delle Infrastrutture.

Cosa è accaduto?

Racconta di aver visto entrare nell’ufficio del capo di gabinetto del ministro l ’ambasciatore francese Christian Masset, accompagnato da un suo assistente. Lo staff della Lega chiama ripetutamente Toninelli e i suoi assistenti, ma tutti i telefoni sono muti, non risponde nessuno.

Alle 18.08 apprendono dalle agenzie di stampa che le ottanta pagine dell’analisi costi-benefici sono stati consegnati in versione cartacea al massimo rappresentante della Francia in Italia, il quale ha peraltro chiesto e ottenuto il permesso di usufruire delle fotocopiatrici con scanner del ministero per ottenerne una copia in formato digitale.

«Come al solito. Hanno aspettato che ce ne andassimo,non ci rispondono e solo dopo aver visto le nostre telefonate hanno deciso di fare un comunicato all’Ansa».

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