La faccia di palta di Toninelli

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-29

In un’incredibile intervista rilasciata al Corriere il ministro se la prende con quelli che hanno costruito la loro fortuna sugli immigrati. Tipo Salvini?

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Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli rilascia oggi un’intervista al Corriere della Sera in cui supera i confini del ridicolo in più occasioni, dimostrando che la raffinata tecnica di rispondere “Venerdì” a chi ti chiede “Che ora è?”. Nel colloquio con Lorenzo Salvia il ministro prima non risponde alla domanda sul procuratore di Siracusa che ha detto no all’ipotesi di sequestro della barca Seawatch che voleva il governo, poi ignora le sollecitazioni del Garante dei detenuti sulla detenzione illecita e infine se ne esce con una boutade che ha del clamoroso all’ultima domanda:

Il procuratore di Siracusa ha detto no all’ipotesi sequestro, ventilata dal governo. E ha affermato che il comandante della nave non ha commesso alcun reato.
«Secondo noi la Sea-Watch ha contravvenuto alle indicazioni della stessa Olanda e non ha cercato il riparo sicuro più vicino, in Tunisia, mettendo a rischio l’incolumità di tutti i passeggeri. Questo lo ritengo un fatto grave».

Il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà, Mauro Palma, le ha scritto una lettera. Parla di detenzione illecita. Cosa risponde?
«Un governo serio e rigoroso sta rispondendo ai ricatti di una Ong che viola i trattati internazionali eche peraltro si muove in modo da farsi pubblicità e ottenere più finanziamenti».

salvini diciotti

Domenica tre parlamentari dell’opposizione sono saliti a bordo. Ieri l’hanno fatto pure due parlamentari del Pd. Secondo Salvini hanno violato la legge. Ai parlamentari è permesso l’accesso anche nelle carceri. Non crede che abbiano semplicemente esercitato una delle loro prerogative?
«Il tema dell’immigrazione è ormai spettacolarizzato in Italia. E qualche politico cerca passerelle facili. Sono gli stessi che hanno permesso che in pochi anni in Italia sbarcassero centinaia di migliaia di persone, con grande gioia di un sistema criminale per cui “con i migranti si fanno molti più soldi che con la droga”, come diceva SalvatoreBuzzi».

La faccia di palta di Toninelli è eccezionale perché mentre ricorda le affermazioni di un condannato per corruzione elevandolo a maître à penser dimentica che c’è chi con i migranti ha costruito la sua fortuna politica rimediando posti in parlamento con la promessa di rispedirne un milione a casa all’anno e poi quando si è seduto sulla poltrona del ministero si è “accorto” che quelle erano fregnacce. Toninelli dovrebbe conoscerlo: è lo stesso tizio con cui è alleato di governo. Altro che droga, con gli immigrati si fanno più soldi che con la politica.

Leggi sull’argomento: No all’autorizzazione a procedere: la lettera di Salvini al Corriere

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