Il cronoprogramma per il sacrificio (umano) di Toninelli

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-07

Il ministro potrebbe ritrovarsi in fuorigioco. A differenza dei ministri Trenta e Costa, poco cari ai leghisti ma su cui i 5 Stelle non intendono cedere

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Il sacrificio (umano) di Danilo Toninelli in una notte senza luna è praticamente pronto. Emanuele Buzzi e Marco Cremonesi sul Corriere della Sera spiegano che il ministro delle Infrastrutture ha i giorni contati:

Di rimpasti e avvicendamenti nel governo Salvini non vuole sentir parlare: «Rimpasto è parola di altra era politica, noi abbiamo parlato delle cose da fare». Certamente una discussione dettagliata sui possibili futuri assetti di governo ieri non c’è stata. Ma nella Lega c’è chi spiega come la pensa il partito: «Se qualcuno si è contraddistinto per la posizione contraria, per esempio, a opere e infrastrutture, non si vede come possa continuare come prima e nella stessa posizione».

Come dire: il ministro Toninelli potrebbe ritrovarsi in fuorigioco. A differenza dei ministri Trenta e Costa, poco cari ai leghisti ma su cui i 5 Stelle non intendono cedere. Meno certa, anche tra i 5 Stelle, la posizione di Giulia Grillo. Non una parola, ufficialmente, sugli avvicendamenti e le integrazioni tra sottosegretari. Nell’agenda di governo però entra con energia la riforma della Giustizia: «Ne parlerò — dice Salvini — con il ministro Bonafede. Perché è adesso o mai più: per la prima volta c’è la possibilità di scriverla con i magistrati e gli avvocati. Non possiamo perdere l’occasione».

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E mentre si appronta l’altare per il sacrificio, anche il Fatto dà Toninelli per spacciato:

I cambi sono altri e ancora vedono come principali indiziati i ministri 5 Stelle Danilo Toninelli e Giulia Grillo. Le Infrastrutture e la Sanità sono i due dicasteri che il Movimento potrebbe decidere di sacrificare, con l’obiettivo di cedere pezzi rilevanti di responsabilità all’alleato che finora, nella lettura M5S, se n’è assunte ben poche. Un’idea, quella del rimpasto, che lo stesso Di Maio avrebbe accennato già durante il suo incontro al Quirinale.

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