Tiziana Ciprini e il drug test per i parlamentari

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-05-08

Dopo l’articolo del Fatto Millennium sulla cocaina a Montecitorio, Tiziana Ciprini ci riprova: “Quanto accade in queste ore, dopo l’inchiesta di Millennium, spiega perché tanti parlamentari si erano opposti alla mia proposta, sarebbe bastato approvarla due anni fa per non ritrovarsi oggi a dover scaricare le colpe sugli ‘esterni’”, afferma l’onorevole M5s che il 5 …

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Dopo l’articolo del Fatto Millennium sulla cocaina a Montecitorio, Tiziana Ciprini ci riprova: “Quanto accade in queste ore, dopo l’inchiesta di Millennium, spiega perché tanti parlamentari si erano opposti alla mia proposta, sarebbe bastato approvarla due anni fa per non ritrovarsi oggi a dover scaricare le colpe sugli ‘esterni'”, afferma l’onorevole M5s che il 5 agosto 2015 aveva presentato un ordine del giorno contenente l’iniziativa di sottoporre a drug test i parlamentari. La proposta, bocciata dalla Camera con 342 contrari su 453, era stata ripresentata il 6 agosto 2016, con la richiesta di rendere non più facoltativo, ma obbligatorio il test. Al di là della risposta della Camera sull’inchiesta (e cioè che i bagni di Montecitorio non sono aperti solo ai parlamentari ma a chiunque si trovi nel palazzo), “resta in ogni caso un fatto grave che in un Parlamento super sorvegliato agli ingressi da piantone e forze dell’ordine riescano comunque ad entrare sostanze stupefacenti, così come trovo francamente scandaloso che rappresentanti eletti dai cittadini non intendano sottoporsi a questo test”.

Tiziana Ciprini e il test antidroga per i… di next-quotidiano
“Ma noi andiamo avanti ed anche quest’anno, non appena i tempi parlamentari lo consentiranno – annuncia Ciprini – ripresenteremo la proposta, che continua a rivestire carattere di rilevanza assoluta, perché non è accettabile offrire ai cittadini il quadro di un ramo del Parlamento con oltre la metà dei deputati che si oppongono a questo genere di controlli, peraltro già ampiamente previsti dalla legge per numerose categorie professionali, come indicavo fin dalla mia proposta del 2015”. La proposta prevede drug test (con appositi kit a spese degli stessi deputati), nonché controlli con cani antidroga sui parlamentari “le cui decisioni – sottolinea Ciprini – impattano in modo rilevante sulla collettività”. “Anche i parlamentari, in quanto cittadini – conclude Ciprini – dovrebbero essere destinatari dei medesimi provvedimenti riservati a qualsiasi cittadino, non essendo più concepibile per loro un trattamento preferenziale, soprattutto in considerazione dell’imprescindibile legame che unisce lo sviluppo di un Paese ad una sana politica”.

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