Il test in aeroporto per chi arriva da paesi a rischio e il possibile blocco dei voli da Iran e America Latina

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-07-08

Ma la misura potrebbe essere inutile: ci sono i  rischi legati a chi fa scalo in un Paese dell’area Schengen e potrebbe così saltare i controlli nei nostri aeroporti

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Dopo lo stop ai voli dal Bangladesh per il rischio focolai da Coronavirus il ministero della Salute lavora a un’ordinanza che prevede il test in aeroporto per chi arriva da paesi a rischio. Il ministro  Roberto Speranza ha deciso di mantenere l’isolamento di due settimane per tutti coloro che arrivano da Paesi extra Schengen, malgrado l’Europa abbia aperto ai cittadini di 13 Paesi. La misura però può non bastare, intanto perché non intercetta chi giunge in Italia per motivi urgenti di lavoro e nemmeno i nostri connazionali che rientrano. Inoltre non è facile controllare il rispetto dall’isolamento fiduciario. Infine ci sono i  rischi legati a chi fa scalo in un Paese dell’area Schengen e potrebbe così saltare i controlli nei nostri aeroporti. Scrive oggi Repubblica:

Coloro che arrivano da Paesi che stanno sopra una certa soglia andranno controllati con test diagnostici direttamente in aeroporto. Si farà cioè il tampone, il cui risultato dovrà essere atteso dall’interessato in una situazione “protetta”, ad esempio in albergo. Non ci vorrà comunque tanto a conoscere l’esito, visto che oggi si sono ridotti i tempi di risposta dei laboratori. Chi risulterà negativo dovrà comunque mettersi in isolamento fiduciario di 14 giorni, visto che la malattia potrebbe non essere stata intercettata perché era in corso l’incubazione. Si sta valutando semmai se fare un secondo tampone dopo cinque giorni (come proposto dalle Regioni) per “liberare” definitivamente quella persona.

La misura sembra identica a quella appena emanata dalla Regione Veneto e appare curioso che non si utilizzino invece i test sierologici ma forse la scelta è spiegabile con la migliore attendibilità del tampone.

regole viaggi aereo 15 giugno
Le regole per i viaggi in aereo dal 15 giugno (Corriere della Sera, 13 giugno 2020)

Se invece il risultato del test dovesse essere positivo, l’interessato dovrà rispettare un isolamento questa volta coatto. E cioè obbligatorio. Si vuole dare l’idea di una misura forte, che se non rispettata comporterebbe gravi conseguenze per il cittadino. Se queste persone non hanno sintomi o ne hanno pochi ma non dispongono di un’abitazione sicura per l’isolamento, andranno messe in un albergo sanitario.

Sempre il quotidiano fa sapere che in serata c’è stata una riunione con Enac, il ministero dei Trasporti e quello degli Esteri per prendere nuovi provvedimenti dello stesso tipo riguardo ad altri Paesi. Si valuta lo stop agli arrivi dall’Iran, dall’Etiopia e anche da tutto il Sud America, dove in questo momento il virus sta provocando centinaia di migliaia di casi. Ma si è parlato anche di altre ipotesi, addirittura della possibilità di limitare gli arrivi dagli Usa, che comunque ieri sera sembrava ancora remota. Probabilmente la discussione sulle nuove misure andrà avanti anche oggi.

Leggi anche: Lo stop ai voli dal Bangladesh per il rischio focolai di Coronavirus

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