Teresa Bellanova furiosa per l’uscita della bozza del decreto Coronavirus

di dipocheparole

Pubblicato il 2020-03-08

«Adesso più che mai, davanti a un Paese spaventato e confuso, sono necessari quel rigore nei processi decisionali e quella sobrietà nella comunicazione che richiamavo solo pochi giorni fa»: Teresa Bellanova, ministra del governo Conte, era furiosa ieri sera a mezzanotte quando la bozza del decreto sulle zone chiuse per il Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 …

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«Adesso più che mai, davanti a un Paese spaventato e confuso, sono necessari quel rigore nei processi decisionali e quella sobrietà nella comunicazione che richiamavo solo pochi giorni fa»: Teresa Bellanova, ministra del governo Conte, era furiosa ieri sera a mezzanotte quando la bozza del decreto sulle zone chiuse per il Coronavirus SARS-COV-2 e COVID-19 ha cominciato a circolare. Ma ha invitato tutti alla calma e alla responsabilità:

Sto ricevendo numerosissime chiamate da parte di associazioni, cittadini ed amministratori per chiarimenti in merito a testi dei DPCM fatti circolare che, è bene dirlo con chiarezza, sono solamente BOZZE. Con i miei uffici anche in queste ore siamo al lavoro per formulare le migliori proposte utili alla stesura dei Dpcm definitivi e ufficiali. Adesso più che mai, davanti a un Paese spaventato e confuso, sono necessari quel rigore nei processi decisionali e quella sobrietà nella comunicazione che richiamavo solo pochi giorni fa. Il mio invito a tutti è di attendere le comunicazioni ufficiali che quanto prima arriveranno.

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Bellanova aveva segnalato anche mercoledì la stessa situazione:

Leggo online bozze di decreti che a me, come immagino anche ad altri colleghi, non sono mai arrivate e vedo annunciate decisioni che non sono state ancora assunte. Invito tutti al rigore nei processi decisionali ed alla sobrietà nella comunicazione: in momenti come questi sono più che mai necessari. Il Paese sta vivendo un momento delicatissimo. Non è il caso che comunicazioni maldestre moltiplichino disorientamento e confusione.

Se quello che raccontano alcuni ministri è vero – e non c’è motivo, ad oggi, di dubitarne, evidentemente nel governo Conte c’è un problema di comunicazione ben determinato, visto che alcuni sono esclusi da decisioni che arrivano addirittura prima alla stampa che a loro. E questa piccola storia fa parte di come il governo sta spiegando al mondo come NON si governa un’emergenza.

Leggi anche: Il silenzio dei deficienti: ovvero come non si governa un’emergenza nazionale

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