Le immagini shock della terapia intensiva all’ospedale di Bergamo

di Mario Neri

Pubblicato il 2020-03-23

Una troupe di Sky International ha girato alcune immagini della situazione in terapia intensiva all’ospedale di Bergamo. “È stato consentito a una troupe di Sky international di fare le immagini nel reparto di Terapia intensiva perché abbiamo pensato che la sottovalutazione che in tanti Paesi continua a esserci, richiedesse immagini crude che qui si potevano …

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Una troupe di Sky International ha girato alcune immagini della situazione in terapia intensiva all’ospedale di Bergamo. “È stato consentito a una troupe di Sky international di fare le immagini nel reparto di Terapia intensiva perché abbiamo pensato che la sottovalutazione che in tanti Paesi continua a esserci, richiedesse immagini crude che qui si potevano vedere. E spero sia servito perche’ cosi’ uno si rende conto in quale inferno si possa trasformare un ospedale”. ha detto il sindaco Giorgio Gori nel corso di un collegamento con il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro trasmesso in diretta Facebook. “Sono immagini scioccanti, terribili”, ha commentato Decaro.

“La situazione che ho raccontato ad Antonio in queste sere non è migliorata, non sto neppure a dirvi i numeri perché io continuo a pensare che questi numeri siano una rappresentazione più della capacità di diagnosi e di cura, cioè della capacità di fare tamponi e di cura che sono limitate rispetto alle necessità che non delle effettiva diffusione della malattia che e’ molto superiore”, ha continuato Gori. Il ragionamento del primo cittadino è sostanzialmente realistico e confermato da alcune ricerche internazionali. “Ora si dice che a Bergamo ci siano 6216 contagiati ma sono soltanto gli ammalati in gravi condizioni che arrivano in ospedale a cui viene fatto il tampone, ma se voi avete sintomi abbastanza seri cioè 38-39-40 di febbre, tosse ma se respirate bene i medici al telefono dicono restate a casa: nessuno fa il tampone, non rientrate nelle statistiche né voi né quelli che stanno bene”. “Prima facevamo tamponi a chi era vicino a chi era positivo ma quando la cosa è diventata così estesa, il sistema non ce l’ha fatta più e limita la sua capacità di diagnosi a quelli che vi dicevo io- ha aggiunto-. Dire che ci sono in Lombardia 1181 ricoveri in più non dice quante persone avrebbero dovuto essere ricoverate ma quante siamo riusciti a ricoverare. 49 terapie intensive in più oggi, non sono quelli che avrebbero avuto bisogno di terapie intensive oggi ma quante ne abbiamo disponibili. Se avessimo cento ventilatori in più avremmo 100 persone in più in terapia intensiva”.

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