TAV, arriva la controanalisi di Salvini

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-01-26

I leghisti hanno commissionato un’indagine che smentisce quella di Toninelli sull’Alta Velocità

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Un’indagine commissionata dai leghisti a un gruppo di esperti che coinvolge anche professori dell’università di Milano e avvocati di Roma, i quali in questi mesi hanno raccolto dati negli enti e nelle strutture a cui si sono rivolti anche i tecnici di Ponti per l’analisi costi-benefici della TAV. E che darebbe risultati contrari rispetto a quelli di Toninelli. Ne parla oggi Repubblica:

Ci sarebbero infatti le cifre dello studio leghista alla base delle dichiarazioni di giovedì ripetute ieri da Matteo Salvini: «La Tav va fatta. I numeri in mio possesso dicono che sono maggiori i costi per sospenderla rispetto ad ultimarla». Dichiarazioni che hanno dato il via a una serie di mosse conseguenti: le affermazioni di Tria sul fatto che «la Tav bisogna trovare il modo di farla», la scelta dello stesso Salvini di andare a visitare il cantiere di Chiomonte, dove nessun ministro dell’attuale governo, tantomeno Toninelli, ha mai voluto mettere piede.

La visita di Salvini, che dovrebbe avvenire la prossima settimana, si svolge ufficialmente per esprimere solidarietà alle forze dell’ordine che difendono il cantiere dagli attacchi dei No Tav, ma è chiaro che fino a poche settimane fa una mossa del genere Salvini non l’avrebbe fatta. In teoria, per comprendere davvero a che punto è il lavoro, il ministro dovrebbe andare sul versante francese, dove si sta scavando il tunnel di base. Ma non sembra il periodo migliore, visti i rapporti tra Roma e Parigi.

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Tav, i costi del blocco: 3,4 miliardi (La Repubblica, 11 gennaio 2019)

E intanto la Lega va anche all’attacco dell’analisi costi-benefici di Ponti e Toninelli:

Marco Ponti ha sempre rivendicato la scelta di considerare un costo le minori accise incassate dallo Stato per la diminuzione del traffico dei tir legato all’aumento del trasporto delle merci sui treni. L’ironia di Garavaglia non è solo polemica politica. Perché il calcolo delle accise è una scelta che non è prevista dai regolamenti Ue sulle analisi costi-benefici. Dunque la severa bocciatura con cui si concluderebbe, secondo i rumors, l’analisi del gruppo Ponti, potrebbe essere meno dura o addirittura trasformarsi in una promozione se si escludessero dal calcolo costi non previsti dalle norme europee.

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