Economia
Tav: l’Alta Velocità da portare al Sud
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-09-15
Quale piano per le infrastrutture nel Mezzogiorno? Conte annuncia ma non spiega
Ieri il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha spiegato che «il piano straordinario per il Sud sarà strutturale» e che dovrà comprendere anche il potenziamento della rete ferroviaria «sia per quanto riguarda l’Alta velocità sia il trasporto pubblico locale». E in un’intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno ha detto: «Negli ultimi mesi c’è stato già un lavoro costante per la realizzazione della linea Napoli-Bari. Dall’Europa ho percepito un clima molto positivo di fronte alla richiesta di creare un regime speciale per il Sud, che abbia carattere strutturale». Il problema, spiega Michelangelo Borrillo sul Corriere della Sera, è che nel frattempo non si è ancora chiarito cosa voglia dire il governo con «Alta velocità al Sud».
Soltanto completare l’Alta capacità tra Bari-Foggia-Napoli? O osare di più allungando l’Alta velocità che collega Milano a Bologna lungo l’intera dorsale Adriatica fino a Lecce? Od osare ancor di più «collegando» anche la Sicilia e la Calabria al resto dell’Italia che da Salerno in su, lungo la linea Tirrenica, viaggia velocemente sui treni?
Perché se la sfida lanciata da Conte è solo l’Alta capacità tra Bari e Napoli, nel 2026 sarà portata a termine ma colmerà soltanto una lacuna gravissima delle infrastrutture italiane: la mancanza di un treno diretto tra le due capitali del Mezzogiorno continentale, ancora oggi distanti tra loro 4 ore con cambio a Caserta. Se invece si punterà anche ad accorciare i tempi di percorrenza da Reggio Calabria a Roma (oggi quasi 5 ore, di cui da Reggio a Salerno 3 ore e 20 minuti) e da Bari a Bologna (oggi 5 ore e 40 minuti, come da Milano a Salerno, che distano quasi 150 chilometri in più), allora sarà una vera rivoluzione.
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