Tasse, verso lo stop fino a maggio

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-29

Ampliata la sospensione dei versamenti fiscali e contributivi, che sarà riservata a chi ha perso fatturato. Moratoria sulle sanzioni e spinta alla liquidità delle imprese

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Il Sole 24 Ore ci spiega oggi che il decreto che il governo ha intenzione di varare ad aprile conterrà una sospensione di tasse e contributi di due mesi e non per filiere, garanzie extra per garantire la liquidità delle imprese ma anche aiuti diretti alle famiglie in difficoltà per provare a contenere le lacerazioni nel tessuto sociale del Paese, soprattutto al Sud.

Il menu del decreto Aprile, che punta ad arrivare in consiglio dei ministri in 8-10 giorni dopo i passaggi sul deficit aggiuntivo attesi la prossima settimana, è definito. Ed è amplissimo. Nel provvedimento ci sarà una replica riveduta e corretta delle misure di marzo, e una serie di interventi per garantire la sussistenza di tante famiglie già in difficoltà in queste settimane come ha spiegato Gualtieri in videoconferenza con il segretario Pd Zingaretti e i ministri Dem. «Le due gambe del decreto conferma al Sole 24 Ore il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta – saranno la liquidità alle imprese per tenere in piedi il sistema economico e il welfare per garantire la tenuta sociale».

Per la liquidità alle imprese il filone è duplice. Il primo punta a rafforzare i meccanismi di garanzie alla liquidità con sistema bancario e Cdp, con l’obiettivo di alzare la garanzia riducendo il livello di discrezionalità nei prestiti. E il secondo movimento è quello fiscale, con una sospensione dei versamenti che prova a cambiare pelle per diventare più ampia nei numeri e nella durata ma più selettiva negli aiuti. Mentre una moratoria sulle sanzioni dovrebbe evitare brutte sorprese a chi ha pagato in ritardo nei giorni caotici dello stop ai versamenti di marzo.

tasse stop fino a maggio
I nuovi provvedimenti allo studio per il decreto di aprile (Il Sole 24 Ore, 29 marzo 2020)

Il nuovo stop ai pagamenti dovrebbe durare due mesi, fermando le scadenze di aprile e maggio, e soprattutto alzare il tetto fino a 10 milioni di euro. Il semaforo però non sarebbe rosso per tutti. La selezione delle imprese da aiutare abbandonerebbe la distinzione per filiere, resa in fretta obsoleta dall’estensione trasversale dei blocchi produttivi, e guarderebbe invece alla perdita di fatturato. Il parametro definitivo dipende dalla girandola dei calcoli di questi giorni, ma potrebbe replicare il criterio del 33% già utilizzato per la sospensione dei mutui alle partite Iva e ora anche per i 600 euro di «ultima istanza» quando il reddito è fra i 35mila e i 50mila euro.

La disponibilità di risorse deciderà anche l’estensione del meccanismo dei crediti d’imposta sugli affitti, che nel decreto Aprile punta ad allargarsi oltre a botteghe e negozi per interessare tour operator e alberghi. Alle attività economiche, oltre che ovviamente alle famiglie, si rivolge anche il meccanismo che permetterebbe agli enti locali sospendere Imu, Tari e altri tributi locali fino al 30 novembre in cambio di un prestito da Cdp sostenuto dalla garanzia statale (Sole 24 Ore di ieri). Ma per Comuni sono in prima fila anche per gli aiuti alle famiglie in difficoltà, e il decreto dovrà proseguire sulla strada avviata ieri con l’anticipazione da 4,3 miliardi del Fondo di solidarietà e i 400 milioni aggiuntivi messi a disposizione con l’ordinanza della Protezione civile (si veda la pagina a fianco). In vista c’è quindi anche un fondo diretto per sostenere la cassa.

Allo studio anche lo stop a utenze e bollette.

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