Economia

Saldi e acconti per autonomi e Partita IVA: come si vorrebbe cambiare dal 2021

neXtQuotidiano 23/07/2020

Un sistema di liquidazione periodica delle imposte, con versamenti mensili oppure trimestrali. Pagamenti, che secondo lo stesso direttore delle Entrate, una volta a regime potrebbero essere anche automatizzati, col Fisco che potrebbe effettuare addebiti e accrediti direttamente sul conto corrente del contribuente, ovviamente previa autorizzazione

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Dopo l’intervista del direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, La Stampa spiega oggi che il governo è al lavoro per introdurre grosse semplificazioni per lavoratori autonomi, professionisti e partite Iva per « superare il meccanismo degli acconti e dei saldi, per andare verso un sistema basato sulla certezza dei tempi e degli adempimenti e una diminuzione nel corso dell’anno degli importi da versare, calcolato in base a quanto effettivamente incassato dalle partite Iva», secondo quanto ha detto il ministro dell’Economia Gualtieri:

La novità, assicurano dal Mef, troverà spazio nel prossimo Decreto fiscale che accompagnerà la legge di Bilancio 2021 ed interesserà circa 4 milioni di contribuenti. Per il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, che a sua volta (sempre ieri) ha partecipato da una audizione in Parlamento, si potrebbe procedere per tappe coinvolgendo in prima battuta le imprese minori in contabilità semplificata (sino a 400 mila euro di ricavi nei servizi o 700 mila euro nel campo della cessione di beni), ed i contribuenti in regime forfettario (partite Iva sino a 65mila euro di ricavi), in tutto 3 milioni di soggetti. Poi, in una seconda fase, la novità verrebbe estesa ad un altro milione di soggetti (autonomi, professionisti e società di ersone in contabilità ordinaria).

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Il mondo degli autonomi (La Stampa, 23 luglio 2020)

Dall’attuale meccanismo di acconti e saldi – «un sistema obsoleto, che genera confusione e burocrazia inutile», come sostiene il viceministro Laura Castelli – si passerebbe ad un sistema di liquidazione periodica delle imposte, con versamenti mensili oppure trimestrali. Pagamenti, che secondo lo stesso direttore delle Entrate, una volta a regime potrebbero essere anche automatizzati, col Fisco che potrebbe effettuare addebiti e accrediti direttamente sul conto corrente del contribuente, ovviamente previa autorizzazione. Tuttavia proprio questo porta ad avere alcuni dubbi, visto che la proposta, così com’è presentata, comporterebbe ad esempio il passaggio da 2 a 12 (o a 4) versamenti annuali (e dei relativi calcoli), con conseguente incremento dei tempi e dei costi di gestione; in più, sui forfettari (introdotti dal governo Renzi al fine di semplificare, correttamente, gli adempimenti per le piccole partite iva) l’effetto sarebbe devastante: oggi vedono il commercialista una volta l’anno, con il prelievo mensile o trimestrale non sarà così. Di fatto, quindi, in termini di imposte da versare non cambierebbe nulla. cambierebbe soltanto la tempistica (anticipando l’uscita dalle tasche del contribuente e l’incasso dello Stato) dei versamenti passando dai 2 acconti (luglio e novembre) a 12 prelievi mensili (da gennaio a dicembre) o a 4 trimestrali.

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