Opinioni
La tassa sull’immobilismo finanziario
dipocheparole 01/08/2019
Ettore Livini su Repubblica racconta oggi che in Svizzera a breve farà il suo esordio la tassa sull’immobilismo finanziario: Ubs ha annunciato che da novembre chiunque avrà sul conto più di 2 milioni di franchi in contanti, dovrà pagare una commissione annuale dello 0,75%. Il motivo? I tassi sono sottozero e lo rimarranno a lungo. […]
Ettore Livini su Repubblica racconta oggi che in Svizzera a breve farà il suo esordio la tassa sull’immobilismo finanziario:
Ubs ha annunciato che da novembre chiunque avrà sul conto più di 2 milioni di franchi in contanti, dovrà pagare una commissione annuale dello 0,75%. Il motivo? I tassi sono sottozero e lo rimarranno a lungo. I soldi devono girare, magari puntando sui sofisticati e costosissimi strumenti finanziari proposti dai banchieri svizzeri. Chi sta fermo, dunque, non solo è perduto ma perde pure del denaro. Pagando la banca per tenere nei caveau i suoi soldi.
Chi consegna mille euro a inizio anno se ne ritrova a San Silvestro 992,5. La stessa cifra che Ubs paga alla banca centrale nazionale per lasciare in deposito i suoi risparmi. Unica eccezione: i poveri, nell’accezione rossocrociata chi ha meno di due milioni in banca. Loro, che magari ne hanno “solo” 1.999.999 e rischiano di finire sul lastrico, sono esentati dal balzello.
Il ragionamento è sicuramente corretto: in un’era di credit crunch è necessario che la liquidità sia investita in un modo o nell’altro. Punire – con un balzello – chi non lo fa è di certo il modo più intelligente per ottenere un risultato come questo.
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