Il cambio di passo di Boris Johnson: due tamponi rapidi (e gratuiti) a settimana per tutti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-05

Si partirà dal 12 aprile, giorno di riapertura di molte attività dopo mesi di serrate restrizioni

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All’inizio della pandemia globale, Boris Johnson aveva più volte dimostrato una sottovalutazione evidente del problema legato al Coronavirus. Poi, con il passare del tempo – anche a causa del suo contagio, con annesso ricovero in ospedale – la forma mentis del premier britannico sul tema Covid è arrivata a una svolta. Dapprima con i provvedimenti restrittivi osteggiati nelle fasi iniziali, poi con la campagna vaccinale. Ora arriva l’ennesimo tassello che segna il netto cambiamento nelle prospettive del Regno Unito: dal 12 aprile, infatti, i cittadini britannici potranno effettuare due tamponi rapidi gratuiti a settimana che saranno “messi a disposizione” dallo Stato.

Tamponi rapidi gratuiti nel Regno Unito: la svolta di Boris Johnson

Solo due settimane fa, Boris Johnson ha dato l’esempio mostrandosi – primo tra i leader politici del Vecchio Continente –mentre riceveva la prima dose di vaccino Astrazeneca (ora Vaxzevria). Un passo, l’ennesimo, verso la consapevolezza di una pandemia globale che ha colpito tutto il mondo, indistintamente. E le polemiche sul suo negazionismo – palesato nei mesi di marzo e aprile dello scorso anno – sembrano appartenere a un’altra Era geologica. Sta di fatto che ora il Regno Unito sta intravedendo la luce in fondo al tunnel.

Per tutelare la riapertura in sicurezza di bar, pub, ristoranti (solo con servizio esterno, in questa prima fase dell’exit strategy), parrucchieri e attività inserite nell’elenco delle “non essenziali” nei tre mesi precedenti, dal prossimo 12 aprile lo Stato britannico metterà a disposizione dei suoi cittadini due tamponi rapidi gratuiti a settimana. Insomma, un modo per controllare in maniera ancor più capillare l’evoluzione epidemiologica dopo le prime riaperture. Boris Johnson non ha parlato di obbligatorietà, ma invita tutti i cittadini a usufruire di questo strumento di rilevazione del virus attraverso la formula del “fortemente consigliato”. Il tutto con vista sull’estate e non solo. Anche se per il momento il fronte interno è in fermento, l’idea del premier britannico è quella di portare avanti il progetto del passaporto vaccinale: non solo per recarsi all’estero, ma anche per spostarsi all’interno del Regno Unito e anche per accedere a pub e ristoranti.

(foto IPP/imagostock)

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