Il vaccino di AstraZeneca cambia nome: ora si chiama Vaxzevria. Perché?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-03-30

Il cambio di nome è stato approvato dall’Agenzia europea del farmaco Ema il 25 marzo. Fanno sapere dall’azienda: “Dare un nome a un farmaco nuovo è una consuetudine ed è un processo che avviene in maniera separata dall’approvazione normativa e regolatoria del farmaco stesso”

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Il vaccino anti-Covid di AstraZeneca cambia nome: ora si chiama ‘Vaxzevria’, riferiscono i media stranieri. Il cambio di nome è stato approvato dall’Agenzia europea del farmaco Ema il 25 marzo, a seguito di una richiesta dell’azienda farmaceutica anglo-svedese. In precedenza veniva semplicemente chiamato ‘Vaccino Covid-19 AstraZeneca’. Il vaccino rimane invariato, ma le informazioni sul prodotto, l’etichettatura e la confezione potrebbero presentare un aspetto diverso. Sul sito dell’Ema è stato anche pubblicato il nuovo bugiardino aggiornato con i possibili e rari casi di eventi avversi tromboembolici.

Perché il vaccino di AstraZeneca cambia nome e diventa Vaxzevria?

Le motivazioni per il cambio di nome non sono ben chiare. L’azienda – dice l’AdnKronos – ha fatto sapere che “dare un nome a un farmaco nuovo è una consuetudine ed è un processo che avviene in maniera separata dall’approvazione normativa e regolatoria del farmaco stesso”. Quello che però pensano alcuni è che la decisione sia avvenuta in seguito alla sospensione in via precauzionale del vaccino adottata da gran parte dei Paesi europei. Probabilmente questo ha causato al vaccino anti-covid anglo-svedese un danno reputazione non da poco. Tanto che in molti che avrebbero dovuto sottoporsi al vaccino non lo hanno più fatto, non presentandosi all’appuntamento al centro vaccinale.

AstraZeneca (Vaxzevria), in Germania il nuovo stop per gli under 60

Tra l’altro: è notizia delle ultime ore che la Germania avrebbe deciso un ulteriore stop del vaccino anglo-svedese. Si tratta, per essere precisi di una decisione presa solo da alcune città e solo per gli under 60: Monaco di Baviera e dopo Berlino. Lo hanno fatto in attesa di capire se ci sia un nesso di causa-effetto con 31 casi di trombosi, 9 dei quali fatali. Tutti i casi sospetti, salvo 2, riguardano donne di età compresa fra 20 e 63 anni. L’Ema però si è già pronunciata più volte: non c’è alcune nesso di causa-effetto. Le autorità tedesche avevano infatti ripreso le vaccinazioni AstraZeneca il 19 marzo dopo il via libera dell’Ema. Secondo i dati dell’Istituto Koch, in Germania sono 2,7 milioni le persone che hanno ricevuto la prima dose di AstraZeneca.

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