Il superbonus 110% fino al 2023?

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-27

Intanto la Commissione Ue, nell’ambito del programma Sure, il nuovo strumento di sostegno temporaneo dell’Unione per attenuare i rischi di disoccupazione durante l’emergenza Covid, ha dato via libera il 24 agosto al finanziamento delle principali misure varate per sostenere imprese e famiglie

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Antonio Misiani, viceministro all’Economia, in un’intervista rilasciata oggi al Messaggero dice che sarà possibile prorogare il superbonus 110% fino al 2023 grazie ai soldi del Recovery Fund:

Sul Recovery Fund il governo ha raccolto oltre 500 progetti dai ministeri, ma non sembra esserci ancora una linea precisa sull’uso dei 209 miliardi.
«Le linee guida del nostro progetto erano già indicate nel Piano nazionale di riforma approvato in Parlamento:una grande spinta alla digitalizzazione, investimenti nella transizione ecologica e nella riduzione delle diseguaglianze sociali e territoriali. Il Recovery Plan che presenteremo a metà ottobre dettaglierà gli obiettivi e selezionerà i progetti».

Ne dica uno sul quale il governo intende puntare.
«L’efficientamento energetico degli edifici. Se sarà possibile rendicontare nel Recovery Fund il bonus 110%, credo che questa misura vada prolungata per tutto l’orizzonte temporale di impegno delle risorse europee, ossia fino al 2023. Questa potrebbe essere una delle scelte strategiche da inserire nella prossima legge di bilancio».

Tim e Cdp stanno per dare vita alla società della rete unica. Avrà la possibilità di usare i fondi del Recovery?
«Speriamo di sì. La società unica della fibra è un progetto strategico del Paese che ha senso ad alcune condizioni: che ci sia nella governance un ruolo centrale di Cdp, che il progetto sia aperto alla partecipazione di tutti gli operatori e dei fondi infrastrutturali, e che la società possa accedere ai fondi europei».

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Il Recovery fund (Il Messaggero, 27 agosto 2020)

Intanto la Commissione Ue, nell’ambito del programma Sure, il nuovo strumento di sostegno temporaneo dell’Unione per attenuare i rischi di disoccupazione durante l’emergenza Covid, ha dato via libera il 24 agosto al finanziamento delle principali misure varate per sostenere imprese e famiglie. Un piano che ora a breve dovrà essere adottato dal Consiglio europeo per poter essere attivato.

«L’Italia rispetta le condizioni» stabilite dal regolamento Ue del  lo scorso maggio che istituisce il Sure, afferma la Commissione nella proposta che sottoporrà al  Consiglio. Nel provvedimento l’esecutivo comunitario ricorda che lo scoppio dell’emergenza Covid-19 e le misure straordinarie varate dall’Italia per contenere la pandemia e i suo effetti sociali ed economici sono destinati ad  avere un «drammatico impatto sulle finanze pubbliche».

La crisi, continua il documento, ha «immobilizzato» una parte sostanziale della forza lavoro portando a un «improvviso e grave» aumento delle spese per la cassa integrazione e per le altre misure di sostegno al reddito. Secondo le previsioni della Commissione, l’Italia nel 2020 avrà un deficit dell’11,1% e un debito pari al 158,9% del Pil, mentre l’economia è stimata in contrazione dell’11,2%.

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