Nuove spese militari? No, grazie

di Iacopo Melio

Pubblicato il 2022-03-19

Iacopo Melio si schiera apertamente contro i 26 miliardi di euro che il governo Draghi investirà per nuovi armamenti militari. “Non è quello di cui abbiamo bisogno”

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Nuove spese militari? Non ci sto. Vedere il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle a favore dell’aumento delle spese militari fino al 2% del PIL, su richiesta della Lega, è inammissibile in uno Stato che ripudia la guerra e si ritiene pacifista. E invece sono quasi 26 i miliardi che il nostro Paese spenderà quest’anno per il proprio esercito, con un aumento complessivo pari al 3,40%, andando ad aggiungere nuovi armamenti per ben 8 miliardi di euro: uno in più rispetto al 2021. Un nuovo record storico, e qualcuno la chiama vittoria.

Nuove spese militari? No, grazie

Non è adesso, questo, abbastanza? Vogliamo davvero ancora più sangue? Provate forse piacere nel mettere in mano a dei ragazzi inesperti fucili e mitra che mai hanno usato, e che per assurdo li renderanno bersagli facili? Non possiamo permettere che l’onda emotiva di quest’ultimi mesi rafforzi certe decisioni solo per correre “ai ripari”. Perché difendersi da un invasore è un diritto intoccabile; così come è necessario aiutare chi ha bisogno, praticando quella Resistenza che i nostri nonni ci hanno insegnato nell’affrontare dittature terribili. Ma stiamo parlando di due questioni diverse, separate e che rischiano di guardare indietro anziché avanti.

“Non è benaltrismo ricordare le scuole che cadono a pezzi, gli ospedali senza risorse, il lavoro che manca e uccide”

Ecco perché questa corsa agli armamenti è incomprensibile. Esagerata, sbagliata, fin troppo immorale. Oggi come sempre. E no, non voglio fare benaltrismo ricordando che, nel frattempo, le nostre scuole continuano a cadere a pezzi, gli ospedali a non essere attrezzati per casi di routine (figurarsi in mezzo a una pandemia), il lavoro continua a mancare (e quel poco a uccidere)
mentre le pensioni ad essere minime, con tutele sociali assenti e sostegno alle minoranze di sola propaganda, se va bene. Un dato di fatto che potrei allungare ancora, e ancora. E ancora.

L’esempio peggiore ai nostri figli

Mentre il militarismo, comunque la si giri, resta la causa di ciò che stiamo vivendo e osservando: la cultura dell’espansione, la smania di sopraffazione, la politica dell’evitata diplomazia che non smetterà mai di schiacciare i diritti e cancellare la dignità, soprattutto di tutti i cittadini che non c’entrano niente. Serve invece un’Europa più coesa, fatta di dialogo e trattative, soprattutto di investimenti razionalizzati, in capitale umano e risorse sostenibili, per tutti. Quindi no, non ci sto proprio, non è questo il modo che intendo di fare politica. Non è questo il mondo che voglio lasciare a mia sorella adolescente: senza l’illusione dei fiori dentro ai cannoni, ma senza neanche l’ipotesi eventuale di lanciare missili come fossero coriandoli. Non si fa, di strappare futuro e speranza ai nostri figli. Stiamo dando loro l’esempio peggiore, quello di chi alza la voce zittendo gli altri, solo perché non ha mezzi buoni per averla vinta. Solo che adesso il silenzio è per sempre.

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