Perché Di Maio non può togliere il reddito di cittadinanza agli Spada

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-03-07

Dopo la notizia di alcuni membri della famiglia di Ostia in coda ai CAF, il bisministro e vicepremier va all’attacco. Ma la legge dice che…

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La storia dei membri della famiglia Spada in fila ai CAF per chiedere il reddito di cittadinanza, raccontata oggi dal Messaggero, rischia di avere risvolti non graditi per il MoVimento 5 Stelle dal punto di vista politico. E il fatto che anche il ministro Di Maio si sia voluto scomodare sul tema dimostra che l’argomento è sensibile.

Perché Di Maio non può togliere il reddito di cittadinanza agli Spada

“Il caso della famiglia Spada che a Ostia ha presentato domanda per ottenere il reddito di cittadinanza è solo uno dei tanti episodi che avevamo previsto e denunciato prima ancora che questo assurdo provvedimento clientelare entrasse in vigore. Il reddito di cittadinanza non crea lavoro ma anzi avrà una funzione inversa”, ha detto Gasparri scatenando le reazioni dell’intera Forza Italia.

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Tecnicamente, un emendamento al decretone prevede che il reddito di cittadinanza non possa essere percepito da chi ha ricevuto condanne per mafia o terrorismo. Ma Giorgia Meloni ha avuto buon gioco nel ricordare “la conseguenza della bocciatura da parte della maggioranza grillo leghista dell’emendamento di Fratelli d’Italia per escludere dal sussidio chi ha subito condanne superiori a due anni. Il reddito di cittadinanza andrà anche a delinquenti recidivi, spacciatori, rapinatori, ladri d’appartamento, stupratori, stalker, assassini pedofili, tutte categorie non escluse dalla norma, visto che sono esclusi solo pochissimi reati di mafia e terrorismo. Dal reddito di cittadinanza al reddito di delinquenza”.

Tecnicamente, gli Spada possono percepire il reddito di cittadinanza

A parte le polemiche va però segnalato che gli Spada possono percepire il reddito di cittadinanza; anche, volendo, Roberto Spada, la cui condanna per l’aggressione di Piervincenzi non è ancora definitiva. Ma soprattutto, come ha spiegato l’avvocato Giosuè Naso, difensore di alcuni componenti della famiglia di Ostia, all’ANSA, “chi porta un cognome non può essere criminalizzato, non è una condanna”.

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“Non mi stupisce la notizia che alcuni appartenenti alla famiglia Spada abbiano fatto richiesta del reddito di cittadinanza anche perché in quel gruppo familiare ci sono anche non delinquenti, c’è anche chi si è integrato nella società”, ha detto Naso. “In questi ultimi anni da parte della Procura di Roma abbiamo assistito ad un criminalizzazione di una intera famiglia. Anche tra i Casamonica abbiamo fior fiore di delinquenti ma anche normalissime persone, che conducono una vita normale. Sulle richieste di reddito, bisogna valutare caso per caso, così per tutti coloro che lo chiederanno. Sono convinto, infatti, che ci saranno molti furbacchioni che si butterano a pesce su questo sussidio”. Nella legge non ci sono esclusioni a meno che non stiano scontando ancora la condanna definitiva. Di Maio si dovrà rassegnare o dovrà trovare un buon motivo per negare il reddito di cittadinanza agli Spada.

 

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